Con tutti i casini che devo affrontare nella vita e nel lavoro anche questa non me la meritavo: la miniserie Braccialetti rossi in 6 (6!) puntate ispirata alla serie spagnola Polseres vermelles che purtroppo sappiamo già di due stagioni e 28 episodi... ma dobbiamo copiare tutto dagli spagnoli?

La storia è ambientata in un ospedale dove c'è Rocco un bambino in coma dopo un lancio da un trampolino racconta dal letto, quasi come Joe Gillis dalla piscina, appunto, la storia dei degenti dell'ospedale. Un gruppo di ragazzi con malattie piuttosto gravi, anzi gravissime: chi un tumore, chi vari, chi una malattia al cuore, chi anoressica, chi in coma, chi semimatto, fanno amicizia fondando il club dei braccialetti rossi.

Niente ci si è fatto mancare in questa puntata: bullismo, malattia, padri nevrotici, incidenti fatti per aver guidato la moto senza patente ne età, ragazze anoressiche per amore, il coma e il limbo nel quale si starebbe quando si è in coma con pure una citazione da il 6° senso. Le canzoni messe in ogni momento (Vasco Rossi compreso) ci ricordano un film simile "Io non ci casco" di Pasquale Falcone dove c'era il ragazzo in coma, l'accozzaglia di più malattie e drammi insieme Briciole di Ilaria Cirino Pomicino il product placement neanche il più disastroso delle fiction Rai o Mediaset.  

3 marchi presenti nella prima puntata: uno peggio dell'altro. Rai strana senza Lete ma con acqua unbranded in cui solo una volta si vede con un etichetta girata Fiuggi sul comodino del bambino in coma, abbigliamento sportivo Kipsta per il bullo con i problemi di cuore che sta sul culo a tutti, ma questo è niente in confronto a Playstation e la PSP che ha lo stronzo. La madre Rocco vedendola si ricorda quando in piscina lo ha sgridato perchè la usava costringendolo ad andare a giocare con dei nuovi amici bulli che con le loro azioni hanno provocato il coma. Bello! Voto: 2. E oggi sono buono!