Sarò inpietoso. Il tempo a disposizione della seconda stagione di The Walking Dead per farci capire se si tratta di un prodotto valido, oppure della fotocopia della scialba e noiosa prima stagione, è esaurito. E purtroppo l'esito non è dei migliori, dato che dopo sei episodi su tredici TWD2 si conferma, con grande scoramento di chi lecitamente si aspettava un prodotto horror innovativo per la televisione, un terribile, moscissimo e noioso polpettone sentimental-zombesco (molto poco del secondo) in stile Grey's Anatomy. Gli sceneggiatori ci han fregato, facendoci prima vedere gli zombi in massa nell'opener di stagione, e poi relegandoli a pedate nel ripostiglio per poter sfogare le loro frustrazioni sugli incolpevoli protagonisti del serial con storie e vicende personali risibili e decisamente oltre il limite della soap opera.
E ancora, caro Frank Darabont tu di horror e zombie movie hai ampiamente dimostrato di non capirne un accidenti, con buona pace de Le ali della liberta e Il miglio verde. The Walking Dead cola a picco a metà della seconda stagione nella noia mortale, risultando una serie mal scritta e mal girata (ritmo quasi zero); a meno che ovvio, non vi siate appassionati agli amorazzi dei protagonisti (che iniziano a sbocciare copiosi), manco si sia in una gita scolastica in campagna. Cosa che parrebbe anche da un due-tre episodi a questa parte.
Basta, è veramente una delusione, TWD si è riconfermato un prodotto mediocre, salvo per i bellissimi FX tradizionali, adatto giusto al pubblico televisivo americano e senza un briciolo di quella carica energetica ed eversiva che caratterizza il genere zombie movies. Produttore, registi e sceneggiatori bocciati in blocco, con obbligo di frequentazione di apposito corso di recupero su zombi & Co. e visione forzata dell'opera omnia di George Romero, di 28 Giorni Dopo e 28 Settimane dopo e di Dead set.
Che succede quindi nella nostra soap-zombi preferita questa settimana? Niente. I sopravvissuti restano amabilmente accampati nella fattoria, in cui ricordiamo c'è un cospicuo numero di living dead simpaticamente stipati nel granaio in attesa di futura considerazione. Shane si fa una bella trombata con Andrea dopo che sono scampati ad un'orda di morti viventi in un paesino abbandonato mentre cercavano Sophie; buon per lui. Glenn e Maggie si recano nuovamente alla farmacia del paese vicino, e li vengono (con molta poca fantasia) attaccati dallo zombi della settimana all'interno della farmacia stessa. Il non morto viene schiantato a colpi di machete in testa, e l'effetto secondario della vicenda è che a Maggie torna la voglia di farsi Glenn, dopo averlo quasi scaricato settimana scorsa. Nel frattempo Rick scopre che la moglie è incinta e si altera leggermente per esser stato tenuto all'oscuro della cosa, e già che ci siamo Lori gli rivela anche che mentre lui era disperso e creduto morto lei si era sollazzato col miglior amico Shane, cosa che invece prende inspiegabilmente bene. Poi, Shane e Dale litigano, con quest'ultimo che gli spiattella in faccia che pensa che il primo sia un uomo di merda, e questi lo minaccia dicendogli che se è così merda figuriamoci se si farebbe dei problemi a farlo scomparire, all'occorrenza. Poi i due si separano e non succede niente. Niente.
Anzi si, qualcosa succede: gli spettatori a casa iniziano a sentirsi ottenebrati, avvertono tremori e cadono in catalessi, salvo poi risvegliarsi completamente inebetiti e devastati nel cervello per aver perso un'oretta del loro tempo a vedere un ignobile feuilleton iperprodotto e destinato a casalinghe annoiate e teenagers; quindi escono barcollanti sul pianerottolo di condominio schiumando rabbia ed attaccano violentemente a morsi i vicini di casa sibilando rabbiosi: "ceeeeeerveeeeellliiiiii...!" (probabilmente quelli degli sceneggiatori della serie, ormai necrotici). Almeno così un po' di zombie story i poveri spettatori l'avranno avuta.
Mettiamo quindi The Walking Dead in coda con Falling Skies tra i serial-evento andati a male e senza ne capo ne coda. Incredibile l'occasione persa, assolutamente assurdo. E standing ovation per produttori e sceneggiatori che affermano tronfi che il loro serial prenderà strade ben diverse dal fumetto (ma l'hanno mai letto poi?!) da cui è stato tratto. Bravi bene, e si vede il risultato, complimentoni.
A chi, come noi, non è costretto a seguire il serial fino alla fine della stagione per motivi professionali, consigliamo invece di buttarsi decisamente su American Horror Story, serie decisamente più interessante ed intrigante al momento, in ambito di horror televisivo.
Perlomeno ci consola, in questo bruttissimo episodio, la presenza di un bel product placement galoppante (anzi, rombante) di assoluto livello, finalmente. Vi ricorderete la Dodge Challenger guidata da Glenn nella prima stagione e protagonista di un efficace piazzamento Orbene in questa seconda stagione la compagnia di automotive coinvolta è Hyundai (già segnalata nella scorso episodio), la cui autovettura, recuperata da Shane sull'autostrada abbandonata e debitamente rifornita di carburante (per il resto era nuova di pacca e perfettamente funzionante) è protagonista assoluta dell'episodio, e scorrazza allegramente per le campagne (poco)infestate, portando Shane e Andrea in perlustrazione, e diventando all'occorrenza una comoda alcova su quattro ruote. Il modello protagonista del product placement è la Hyundai ix35, sport utility vehicle erede del vecchio modello Tucson, e che punta molto al mercato americano che notoriamente ama questo genere di veicoli. Ottimo l'inserimento effettuato da Hyundai, e siamo sicuri che la sua vettura viaggerà ancora a lungo nei prossimi episodi portandosi a bordo l'ambiguo Shane nelle sue scorribande nella terra dei (pochi)morti viventi.