I fratelli Wachowski ritornano a Cloud Atlas formato serie. Sense8 infatti, serie originale Netflix, riprende lo schema del film con protagonisti collegati fra loro (quindi episodi di vita apparentemente separati fra loro ma legati da interconnessioni mentali che diventano anche fisico/fantasmatiche) ma, mentre in Cloud Atlas i legami avvenivano per via temporale (gli avvenimenti si svolgevano in epoche diverse), in questo caso si tratta di legami attraverso lo spazio (avvenimenti che avvengono nello stesso tempo ma in diverse nazioni, Stati Uniti, Corea del Sud, Africa, India, Messico, Inghilterra, Germania). Ci pare comunque che l'intento sia più o meno lo stesso, lì erano i vari costumi temporali che cambiavano, qui gli stili di vita e di cinema che vengono rappresentati.
Mai come in questa serie mi sembra evidente come la differenza tra cinema e tv, nonostante gli interventi autoriali sempre più importanti e i budget finanziari sempre più abbondanti, esista ancora. Se infatti paragoniamo allo stilisticamente meraviglioso Cloud Atlas (cinema=visionarietà=meraviglia) questo Sense8, pur acclamato e sicuramente interessante, vediamo che la compattezza dell'opera cinematografica è diluita in un profluvio di parole e dialoghi che spesso sfiorano la noia e tutta la compattezza visiva viene rarefatta perchè secondaria rispetto alla parola e alla trama (serie tv=letterarietà=compartecipazione).
Poi dipende dallo spettatore decidere se preferisce esse emozionato dalle meraviglie visive o dalla compartecipazione alle vicende. Tenendo conto che (e mi sembra evidente da che parte io stia) stiamo parlando di arti visive che, ad alti livelli, dovrebbero bastare a se stesse, altrimenti vi sono grandi scrittori che possono emozionarci tanto quanto e far tranquillamente senza le immagini...
Ma torniamo alla serie che propone, appunto, una trama episodica in cui i Wachowski (coadiuvati dal solito Tykwer) possono sbizzarrirsi fra i generi letterari e cinamatografici raccontando le vite dei vari protagonisti come storie d'amore, storie noir, storie omosessuali, storie thriller, storie di famiglia ecc. I vari protagonisti scoprono di essere in contatto telepaticamente fra loro e di essere nati nello stesso momento (la scena del ricordo delle varie nascite durante un concerto di musica classica è sicuramente la più affascinante della serie) e scoprono anche di non essere gli unici ma che sono esistiti altri "Sensate/Sense8" come loro (la serie inizia con il suicidio di una di loro, Angelica, interpretata da Daryl Hannah) costretti a nascondersi da Whispers, un senziente in caccia dei suoi simili, appartenente ad un'organizzazione che mira ad eliminarli, e a cui appartiene Jonas che appare nei vari luoghi per aiutare i "nuovi" senzienti (Jonas è interpretato dal Naveen Andrews di Lost, serie a cui Sense8 deve molto in termini di atmosfera).
Una serie sicuramente interessante ma non particolarmente originale come alcune critiche vogliono far credere e non indenne a vari momenti non particolarmente riusciti.
Tra i vari product placement disseminati durante gli episodi abbiamo DIET COKE, FACEBOOK (ha una sua utilità nonostante i legami social dei protagonisti potrebbero rappresentarne il superamento...), i computer che sono tutti MAC, TUSKER BEER, I-PHONE che vince definitivamente la sua battaglia contro il BLACKBERRY (pure ancora presente in molti prodotti americani), le auto ISUZU e BMW e, infine, l'ADVIL per curarvi il mal di testa davanti alla fluviale scorrere delle vicende.