Marcia a tappe forzate verso la sua conclusione (prevista con l'episodio n.13) questa seconda stagione di The Walking Dead. E pare che tutta l'azione che finora è mancata, ed è stata disperatamente invocata, si stia concentrando in questi ultimi episodi che potrebbero anche finire -ci sbilanciamo- con la caduta della fattoria (un bello zombie outbreak causato dalla banda di sciacalli vista in questi episodi ci starebbe) e la fuga forzata dei suoi occupanti che andrebbero a rinfoltire le file (ed il cast) degli originari sopravvissuti guidato dall'ex sceriffo Rick Grimes.
Negli ultimi due episodi abbiamo potuto vedere come non sia sia ancora deciso e compiuto il destino di Randall, lo sbandato raccolto da Rick ed Herscel dopo che il suo gruppo di razziatori l'aveva abbandonato ferito in mezzo agli zombie. Inizialmente l'idea era di abbandonarlo lontano dalla fattoria, nella scuola di un paese vicino. Solo che la scuola si è rivelata infestata da un gruppo di ex-sopravvissuti ormai comvertitosi loro malgrado in living dead. Scoperta questa fatta nel peggiore dei modi: mentre Rick e Shane si prendevano a pugni per sanare alcune divergenze di lungo tempo che andavano dal più classico "giù le mani da mia moglie", fino ad arrivare a decidere se il tapino Randall (che ha rivelato loro di conoscere l'ubicazione della fattoria) doveva essere abbandonato li (secondo Rick) o sistemato con un colpo in testa (secondo Shane). In questa situazione il provvidenziale aiuto proprio di Randall (alla guida del product placement della serie, ovvero il SUV Hyundai ix35) risulta decisivo per liberare Shane restato bloccato in uno scuolabus assediato dagli zombie. Nel frattempo alla fattoria si consumava un tentativo di sucidio, sventato, da parte di Beth una delle figlie di Herschel. Cosa che alza ulteriormente la tensione nel gruppo. Il decimo episodio si chiude quindi con una sorprendentemente evocativa immagine e metafora romeriana: un dilatato campo lungo su di uno zombie solitario, smarrito e confuso, che cammina senza meta apparente in un campo, mentre Shane lo osserva tristemente dall'auto (Hyundai ix35) che sta rientrando verso la fattoria. Sorprendente.
Una volta rientrati alla fattoria di Herscel, il gruppo si trova nuovamente a che fare col dover decidere cosa fare del prigioniero Randall, che incatenato nel fienile viene suonato come una zampogna da Daryl (tornato finalmente il personaggio cattivo che apprezzavamo) in cerca di informazioni sul suo gruppo di sciacalli che batte le campagne circostanti.
Parrebbe quindi che il suo destino sia segnato, dato che tutti vanno pian piano convincendosi che tocca farlo fuori per evitare altre complicazioni. Tutti tranne Dale, che si batte ferocemente per il diritto alla vita del giovane teppista, motivando calorosamente la sua scelta col fatto che l'abbattimento delle più elementari regole del vivere civile, uccidendolo senza possibilità di un equo processo, li avrebbero sprofondati nella barbarie di un mondo in cui lui non voleva vivere. Ed in effetti un primo tentativo di esecuzione del malcapitato Randall non va a buon fine, dato che Rick si avvede di suo figlio Carl che guarda morbosamente la scena incitandolo a sparare, e la cosa inizia a instillargli qualche serio dubbio sull'utilità educativa di una simile scelta.
Nel frattempo Carl entra ufficialmente nel periodo dell'adolescenza iniziando a piantare grane alla grandissima; sempre più insofferente e strafottente arriva a fregare la pistola di Daryl e con essa si inoltra nel bosco. Li trova uno zombie rimasto bloccato coi piedi in una palude ed inizia a tormentarlo lanciandogli sassi per poi avvicinarglisi e minacciarlo con la pistola fregata di fresco. Peccato che lo zombie infastidito e notevolmente incarognito riesce a liberarsi e si fionda sul ragazzino che perde la pistola e fugge a gambe levate presumibilmente dopo essersela fatta addosso dalla paura.
La vicenda trova quindi il suo apice in maniera molto crudele, quando Dale (convinto che gli altri abbiano giustiziato Randall e quindi amareggiato e sfiduciato) che pattugliava il perimetro della fattoria viene aggredito, e allegramente sventrato, proprio dallo zombie che l'inopportuna bravata di Carl nella palude aveva liberato. Benvenuto nell'età adulta Carl.
L'episodio numero undici termina quindi con Dale agonizzante coi visceri esposti che viene "graziato" dalla sua sofferenza da un colpo in testa da parte di Daryl che lo saluta con un "mi dispiace bello" e poi lo manda nel mondo dei più.
Interessante questa improvvisa accelerazione che ha preso il serial, che pare essersi ricordato improvvisamente il suo DNA zombesco, e quindi spietato e crudele per natura, e la dipartita di Dale (peraltro uno dei personaggi più riusciti) lascia quindi aperta la possibilità, citata in apertura di articolo, che qualcun altro presto prenderà il suo posto nel cast quando, si suppone, la partenza dalla fattoria non sarà più procrastinabile.
The Walking Dead stagione due riprende quindi forza e speriamo sappia regalarci un finale degno di nota e spiccare finalmente quel volo che non gli è in precedenza riuscito, causa diverse notevoli cadute di tono. Speriamo bene e, tanti zombie uguale tanto divertimento.
Il product placement riscontrato nei due episodi è limitato, come prevedibile, al SUV Hyundai ix35 sopra menzionato, che appare sempre più riconoscibile ed utilizzato in sempre maggiori scene d'azione. Un piazzamente ottimamente studiato ed operato.