2° capitolo della saga dei
morti viventi romeriani realizzato nel 1978: George A. Romero alla regia,
Dario Argento alla produzione. Uno dei primi lavori insieme di due grandissimi autori che si sono poi incontrati più volte fino ad arrivare al prossimo, attesissimo (solo perchè lo fa Romero, sperando di non doverci ricredere) remake americano di Profondo Rosso in uscita nel 2011. Ricrederci/mi perchè ritengo l'originale uno dei miei cult in assoluto, e, purtroppo, sono pienamente cosciente di quanto minato sia il terreno degli horror remakati negli States. Fortunamente Profondo Rosso non è un J-Horror e quindi... ma veniamo a Dawn of the dead. In Dawn of the dead (da noi Zombi), si narra delle vicende nei giorni successivi a la notte dei morti viventi. Una troupe televisiva che sta seguendo l'evolversi degli eventi, in compagnia di due poliziotti (probabili SWAT) parte con un elicottero alla ricerca di un rifugio felice. Lo trovano in un centro commerciale purtroppo invaso dagli zombi. Dopo aver fatto un po' di provviste decidono che è un luogo troppo bello (nel centro si vendeva veramente di tutto) per abbandonarlo agli zombi. Dopo aver bloccato le porte con dei camion riescono a conquistarlo uccidendo tutti gli zombi all'interno. Purtroppo la calma durerà poco. Capolavoro assoluto sui living dead che, forse per la prima volta mostra i due (tre) problemi principali per i sopravvissuti: trovare cibo, trovare armi (trovare energia/carburante) che arriverà fino ai nostri giorni. Moltissime le marche presenti dalla Coca-Cola (sopravvivenza) alla Colt (armi) e la Exxon, ma a noi come product placement piace citare Ridgid, produttore di macchine utensili, ancora più famoso per i suoi calendari pubblicitari. Proprio questo ci mostra Romero in una bellissima scena di suspence. 10 e lode.