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SPECIALI
2 Agosto 2010 - 09:34

Estate Zombie

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I morti viventi sono tra noi
Estate Zombie
Se volete un esempio di cosa si intenda per “sexexploitation”, procuratevi il DVD contenente questo film e capirete. Mettete insieme nudi femminili per lo più gratuiti (esempio docce “a poil”, donne che fanno colazione con mutandine completamente trasparenti, e, soprattutto, tre simpatiche zombie che si denudano mostrando corpi tutt'altro che putrefatti ed hanno un rapporto lesbico con una loro prossima vittima, questo vent'anni prima di Zombie Strippers!) e situazioni horror il più assurde possibile (zombie vendicatrici che prima uccidono la moglie di un industriale conficcandole un tacco a spillo in un occhio, poi si pappano il membro di un galoppino dell'industriale stesso ed infine finiscono la prostituta di cui al rapporto lesbico precedente inserendo una lunga spada nelle vergogne della poveretta!). Il budget deve essere rigorosamente low con effetti speciali caserecci (solite frattaglie addentate, pance di gomma che si aprono per mostrare la nascita inaspettata di un bambino/bambolotto con scrosci di liquido rosso, trucco sul viso delle morte viventi che più che marcescenti sembrano delle ammuffite e rugose ultracentenarie incartapecorite ecc.). Se a ciò aggiungiamo che la regia è di uno dei più noti registi porno francesi del periodo Pierre B.Reinhardt e che il cast è formato per lo più da attrici di quel mondo, ecco che il gioco è fatto. Il divertimento (o l'obbrobrio, secondo i punti di vista) è assicurato. Ma vediamo di dare un senso alla trama (non certo l'obbiettivo primario dell'autore). Un furgone del latte della LAITERIE DES ORMES, viene intercettato da un motociclista che sembra un uomo-sandwich dalle tante brand che lo coprono. Infatti l'uomo indossa un casco KVAS, cavalca una moto SUZUKI e porta sulle spalle la scritta BUG MOTO (tutte e tre appariranno e riappariranno lungo tutta la durata del film). The SUZUKI MAN svuota un contenitore pieno di uno strano liquido arancio (probabilmente succo di albicocca ma noi dovremo credere che è una sostanza altamente tossica, scarto di rifiuti industriali) nella cisterna del latte. Atto di sabotaggio orchestrato da un importante uomo di affari che si trova nella necessità di smaltire questi rifiuti e lo fa sabotando contemporaneamente la ditta che produce latte sua concorrente (boh, almeno penso di capire che sia così!). Tre donne a causa del latte avvelenato e di un altro sciacquo di sostanza arancio fatta filtrare direttamente nelle loro tombe si risvegliano trasformandosi nelle nostre living dead vendicatrici. Delle vendette abbiamo detto anche se quello che fa la miglior fine è proprio il nostro industriale, il più colpevole, che viene “solamente” affogato in piscina dopo un allegro “rapporto sessuale d'affari” annaffiato da JOHNNY WALKER e dopo essere fuggito dal luogo degli omicidi con la sua valigia DELSEY. Non vi svelerò la fine perchè una didascalia sull'ultima immagine chiede vivamente di non farlo per non rovinare la visione agli amici che non hanno ancora visto il film.... (anche il retro del DVD annuncia un clamoroso finale a sorpresa... forse allora mi sono addormentato durante questo fantomatico finale perchè proprio non me ne sono accorto di tutta questa sorpresa...). Dopo avervi citato le marche bene in mostra della pellicola vi citerò anche le fake brand che si incontrano (è sempre divertente scovare le ACME della situazione). Vi ho già detto della LATERIE DES ORMES, poi abbiamo l'agenzia MAGMA (che fa parte di una sottotrama dove una machiavellica proprietaria tenta di girare un filmato per incastrare l'industriale e spillargli dei soldi), la ditta OKF che è quella produttrice di rifiuti tossici, e il fascicolo AGRISSOL dove sempre la nostra trafficatrice nasconde dei bei dollaroni. Ah, dimenticavo che le RENAULT della polizia dovranno fronteggiare una PEUGEOT bianca utilizzata dai personaggi negativi della storia.
Stefano Barbacini

Riferimenti Dy's Group

Dy's Chronicles
Dy's World
Dy's Pro
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