E' partita ieri con la cerimonia inaugurale ed il buffet offerto da Sosushi la 13° edizione del Far East Festival di Udine, la più grande rassegna del cinema asiatico in Europa organizzata dal CEC – Centro Espressioni Cinematografiche. Oltre 90 film da Giappone, Cina, Korea, Thailandia, Filippine, Taiwan, Vietnam, Hong Kong, Indonesia, Singapore e, da quest'anno la Mongolia. 2 Cinema: il classico teatro Nuovo con le anteprime italiane ed internazionali e il Visionario dove sono state organizzate le retrospettive Asia ride! Panorama del cinema comico asiatico e Pink Wink – Un tributo a Asakura Daisuke, molti gli eventi collaterali dal Far East Market alle Far East Fest Night, incontri con registi e produttori, Gothic Lolita e concerti a tema. Uniche pecche l'horror day ridotto ad una sola sera e, purtroppo, pochi sponsor (cosa che ovviamente visto la particolarità del nostro sito Cultura/Product placement/Sponsorizzazioni spiace molto, visto che consideriamo questo festival uno dei migliori eventi in Italia e uno dei pochi che riesce attirare potenziali clienti da tutta Europa). Speriamo che in futuro sponsor privati si accorgano di questo evento, visto che a causa delle premesse di quest'anno, causa crisi economica e tagli alla cultura che ben conosciamo, abbiamo visto una partenza è abbastanza funesta. Si parte dal sempre ottimo catalogo, che a differenza di quelli di molti altri non ha visto diminuire la qualità, che si apre con UDINE FAR EAST FILM 13: UN PROGETTO NON UN EVENTO!, dove si sottolinea il lavoro continuo degli uomini del CEC per creare un incontro di culture fra oriente e occidente unico in Europa e si auspica che questo sia capito dagli uomini di potere per permettere di continuare, fare in modo che lo sia e non vederlo morire nel pieno del suo percorso decisamente riuscito. Cose sottolineate anche dal Presidente Sabrina Baracetti (in minigonna e tacchi a spillo) durante la cerimonia di apertura nel quale sono intervenuti anche il Sindaco di Udine e il presidente del Teatro Nuovo che hanno sottolineato l'importanza anche turistica di un Festival del genere. Sulla stessa linea anche il filmato quasi commemorativo presentato all'inizio con immagini dello scorso festival, degli ospiti, degli organizzatori, degli amici e del pubblico in generale. Sembrava un po' (visto che siamo in tema) la famosa pubblicità del 1994/5 “Hong Kong – City of dream” dove si vedevano squarci di Hong Kong invasi da uomini con la bombetta e ombrello manco fosse Golgonde di Magritte. Li si sapeva che l'anno dopo sarebbe finito tutto e sarebbe arrivata la Cina, qua speriamo vivamente non sia così e che gli amici del FFFE riescano a portare avanti questo importantissimo progetto.