Ravenna Nightmare Film Fest, l'appuntamento più importante in Italia per gli appassionati di cinema di genere, vi aspetta per la sua XIV edizione, in collaborazione con il festival di letteratura gialla e noir GialloLuna NeroNotte per portare in città il lato più dark ed inquietante della produzione artistica odierna.
Da giovedì 27 ottobre a martedì 1 novembre Ravenna Nightmare Film Fest presenta un ricco cartellone di proposte tra cui spicca certamente il Concorso Internazionale Lungometraggi, ovvero il meglio della recente produzione mondiale di genere. Sei sono, infatti, i lungometraggi in gara per l’ambito Anello d’Oro al Miglior Film, disegnato dal maestro orafo Marco Gerbella e che quest’anno verrà assegnato direttamente dal pubblico del Festival, tra cui spettatori, professionisti, critici, giornalisti e responsabili culturali.
Direttamente dagli USA, Simon Rumley dirige il malefico Johnny Frank Garrett's Last Word; dalla Russia due inquietanti pellicole, Paranormal Drive di Oleg Asadulin e Tragedy at Rodger's Bay di Philipp Abryutin; si resta ad Est con Snow, esordio al lungometraggio del regista bulgaro Ventsislav Vasilev; dalla Svizzera, un film corale e terrificante, 10 giovani registi dirigono l'apocalittico Wonderland; mentre dalla Norvegia una riconferma, torna al Ravenna Nightmare col film Vilmark Asylum, Pål Øie, che nel 2003 aveva riscosso un notevole successo col film Dark Woods.
Il critico cinematografico Mariangela Sansone ci racconta il Neo Noir con Lezioni di Nero
La retrospettiva vuole porre in evidenza le caratteristiche del Neo-Noir, le contaminazioni classiche e letterarie, ripercorrere e discutere le critiche che gli sono state mosse, illuminando i canoni e le sfumature Neo-Noir di ogni opera e di come i vari autori hanno preferito trattare questo movimento cinematografico, nel tentativo di creare un tappeto per un dialogo aperto sul genere. Le pellicole scelte sono tre, ognuna a suo modo importante o determinante, ognuna porta in scena caratteristiche di un genere che ha contribuito a regalare al suo predecessore più classico uno status di genere ma allo stesso tempo, adattandosi alla sua epoca, lo ha arricchito rendendosene indipendente. Si va, proseguendo in modo cronologico, da Chinatown, del 1974, diretto da Roman Pola?ski, passando per L'amico americano, del 1977, di Wim Wenders, fino a Brivido Caldo, del 1981, di Lawrence Kasdan, film che, avvalendosi dei codici del Noir, ampliandoli, rivisitandoli e modernizzandoli, viene considerato, a tutti gli effetti, l’opera che segna l’inizio della nuova stagione.
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