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8 Settembre 2010 - 16:53
Venezia PP Squad 2010
Giorno 6
Festival del cinema di Venezia. Giornata dedicata agli avvenimenti reali e, quindi, in un certo senso alle polemiche, dopo quelle dell'altro giorno su 20 sigarette. Ma veniamo ai fatti reali cominciando anche in questo caso dalla guerra in Iraq e Afganistan con il bel documentario firmato da Monica Maggioni per la RAI intitolato WARD 54. Ward 54 è il reparto di un ospedale di Washington DC (militare ovviamente) dove vengono curati gli ex-marine che mostrano disturbi psichici a seguito degli orrori visti durante la guerra. Potremmo trovarci il product placement ospedaliero, ma il Ward 54, al contrario del Swiss Paraplegic Centre Nottwill in cui era ricoverato Gil Rossellini in Kill Gil, film/documentario proiettato a Venezia nel 2006, non può essere considerato tale essendo un centro sotto la direzione del Pentagono. Altro film senza product placement il rinascimento italiano visto da Mario Martone nel film Noi credevamo, film di oltre 3 ore fatto per i 150 anni dell'Unità d'Italia. Qualche accenno qua e là alla situazione politica lo si può intravvedere, ma, in fondo nessuna polemica. Certo alla fine stanca un po'. Le tre ore di ricostruzione le reggono bene il '700 di Kubrick, il west e il proibizionismo di Leone, la Cina di Tsui Hark e il '900 di Bertolucci. Il risorgimento di Martone un po' meno. Sempre la storia italiana, questa volta attraverso anche i cinegiornali Luce per Ma che storia... di Gianfranco Pannone. Altro film, altro fatto reale, altra polemica: Vallanzasca, ma di questo parleremo bene a parte con uno speciale come quello che avevamo fatto per romanzo criminale, così come per il periodo franchista con i due pagliacci visto da un grandissimo Alex se la Iglesias. Con tutti questi fatti reali preferiamo soffermarci su un, secondo noi finto e geniale (anche se siamo pronti ad essere smentiti e nello stesso tempo molto delusi in caso contrario), fatto "vero" recente: la fine della carriera per Joacquin Phoenix. Ma partiamo dall'inizio nel 2009 esce Two lovers ultimo film che vede come protagonista Joacquin Phoenix, attore affermato che è stato anche candidato all'oscar per ben due volte fra cui quella come miglior attore non protagonista nella parte di Commodo ne Il Gladiatore (la seconda in quella di Johnny Cash in Quando l'amore brucia l'anima n.d.r). Subito va al David Letterman Show, in una puntata memorabile in cui faceva la parte di uno che sembrava strafatto che appiccicava pure la gomma sotto la scrivania di Letterman, annunciando di aver smesso la carriera di attore per intraprendere quella di rapper. Da quel momento spariscono articoli su futuri progetti cinematografici (persino per imdb è fermo) e cominciano i filmati su youtube di sue liti durante i suoi concerti. Un anno e mezzo dopo compare a venezia con un documentario in cui si vede cosa è successo. Sarà ma noi abbiamo il dubbio che più che un documentario I' still here sia un mockumentary per aumentarne la fama di attore "maledetto". Troppe sono le cose che si vedono e non andrebbero viste e il suo personaggio ricorda molto da vicino il Ray Elwood che ha interpretato nel 2001 in Buffalo soldiers, con l'unica differenza che in questo non poteva far saltare per aria un distributore di benzina con un carro armato, tutto il resto si. Solo il tempo ci potrà però dire se abbiamo ragione.
JMN
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