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2 Novembre 2010 - 15:06

NIGHTMARE FESTIVAL 2010

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Omaggio a Suzi Lorraine
NIGHTMARE FESTIVAL 2010

Ravenna Nightmare Festival 2010

 

E’ finita l’8^ edizione del bel festival di Ravenna che nonostante i pochi film che riesce a proiettare (rispetto ad altri festival), ha presentato comunque una panoramica non scontata di quel che c’è in giro di interessante (e non facilmente reperibile) per quel che riguarda, in qualche modo, il genere orrorifico.

Anche quest’anno abbiamo visto film notevoli (Godspeed, il vincitore, Savage, Red white & blue), film comunque interessanti (Rampage, The Collector) , film, seppur imperfetti, che hanno comunque mostrato registi che meritano di ottenere altre chance con budget più importanti (l’italiano Bloodline, Necromentia). Di tutti questi abbiamo già riferito in altre parti di Dy’s News.

Il festival contemplava anche la presenza di un omaggio all’ospite principale di questa edizione, la bella Suzi Lorraine, un bionda Scream Queen specializzata in parti più o meno importanti in film horror low budget (si è esibita anche in un “urlo” alla platea su richiesta…).

“Destiny to be ingested” (il titolo diciamo che dà già un’indicazione non velata di quel che succederà) si ispira a “Cannibal Holocaust” (è sorprendente vedere come a trent’anni dalla sua realizzazione ancora l’opera di Deodato sia di ispirazione ai giovani registi americani) e a “Mondo Cane” ed è un filmetto che narra il triste destino di un paio di coppie di turisti diretti alle Isole Vergini costrette a diventare vittime di una tribu’ di indigeni ancorati alle proprie tradizioni tra cui quella di smembrare e cibarsi di carne umana per calmare i propri dei. Le intenzioni sono superiori a quel che in realtà si può ottenere da una troupe di amici con niente soldi, in vacanza a casa del regista (che ha una proprietà proprio alle Virgin Island), e nel film la nostra Suzi ha una particina secondaria (è subito uccisa e torna verso la fine come… zombie!). Una radiolina SIEMENS e una POLAROID sono accessori usati dai turisti prima dell’approdo sull’inospitale isola.

Particina quasi insignificante è anche quella che la nostra ha in “Bikini girls on ice” (anche qui il titolo è a dir poco indicativo…), infatti partecipa solo all’incipit del film, il quale inizia con lei che arriva in una stazione di servizio, apparentemente abbandonata, e viene subito fatta fuori da Moe, uno psicopatico che ha l’hobby di uccidere chiunque si aggiri da quelle parti e di metterne poi il corpo in… freezer!

Nonostante gli avvertimenti di un vecchio vicino di casa, che la sa lunga: “state lontano da quella stazione di servizio!”, un gruppo di giovani collegiali decide di impiantarsi in loco per fare qualche soldo con un autolavaggio in bikini (!). (S)vestite UJENA e con la segreta speranza di finire su SPORT ILLUSTRATED, le ragazze iniziano a lavare una MINICOOPER, una CRUISER, una TOYOTA… Ma naturalmente Moe non aspettava altro e comincia a mietere vittime tra cui una uccisa con una bottiglietta rotta di COCA COLA. Uno “slasher con tope movie” scarsamente divertente (unica cosa divertente la frase di lancio: queste ragazze sono talmente in calore che hanno bisogno di essere messe in ghiaccio....). Si attende (per evitarlo) il seguito.

Unico film di qualche interesse (per modo di dire) con la Lorraine è WONTON BABY, la cui idea è di Suzi stessa che ne è anche la coprotagonista. La Lorraine ha dichiarato che il suo genere preferito è la comedy horror demenziale à la Henenlotter ed infatti da quelle parti finiamo, tra Basket Case e Bad Biology.

La storia inizia con la visita di un sosia di Elvis Presley che si reca al bordello di Madame Wonton (una Debbie Rochon che invecchia bene dopo averci deliziato, tra gli altri, in Tromeo & Juliet rubando la scena alla protagonista) e, dopo una notte a base di DOM PERIGNON, pasticche e WILD TURKEY, mette incinta la tenutaria che poi sposerà. Da questa unione fuori di testa nascerà la sciroccata Little Wing (Suzi) che, adolescente, si accorge di essere incinta (“ma no, che incinta, quella pancia ce l’hai da quando sei nata”!!) e recatasi dal dottore scoprirà di avere in grembo non un figlio ma un gemello, un bambolotto vivente con la testa di Elvis Presley (da non credersi…) che comincia ad uccidere tutti (insomma avete capito a che delirio andate incontro se vi capita di recuperarlo…). Particina per Gunnar Hansen, il Leatherface di Texas Chainsaw Massacre, che a detta della Lorraine ha gravato sul budget del film per un terzo con il suo solo stipendio.

Citazioni di Hanna Montana, maglietta dei Dandy Warhols (commovente) e un personaggio che grida “avete rovinato la mia borsa di PRADA!”, per l’angolo Dy’s.

Stefano Barbacini

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