APPUNTI PER UNA STORIA DI GUERRA – Gipi (graphic novel 2004)
Gian Alfonso Pacinotti sta per esordire alla regia e il suo film, pare di genere e di ottima qualità, sarà presentato a Venezia alla prossima rassegna cinematografica.
Gian Alfonso Pacinotti è già conosciutissimo da chi segue il fumetto d’autore come GIPI. Riconosciuto anche a livello internazionale come uno dei migliori esponente dell’arte disegnata (ha vinto numerosi premi tra cui il premio “Goscinny” ad Angouleme, uno dei più importanti al mondo) è a tutti gli effetti il vero erede del grande Pazienza soprattutto dopo l’uscita del libro a fumetti LMVDM-La mia vita disegnata male, in cui ha buttato tutto se stesso.
Qui vogliamo cominciare a parlare di qualcuna delle suo opere (quasi tutte edite dalla benemerita Coconino Press) con la graphic novel “Appunti per una storia di guerra” apparsa nel 2004.
L’autore si immagina un’ Italia di provincia in un prossimo futuro (o comunque ipotizzando un “What if…”) in cui una guerra civile imperversa con distruzione di città e umanità allo sbando costretta alla sopravvivenza. Sfruttando atmosfere da echi di guerra dei balcani l’intento di Gipi è quello di parlare comunque dei suoi temi preferiti, un gruppo di amici e i rapporti che si instaurano tra di loro con prospettive e condizioni sociali differenti.
L’ambientazione estrema serve per portare velocemente alla luce i temperamenti e a delineare come gli uomini si adattino a tutto tenendo con difficoltà le briglie sentimentali pronti invece a cavalcare situazioni di potere e di corsa al predominio sugli altri.
Tre amici costretti a vagabondare senza prospettive incontra un miliziano che ha saputo sfruttare alla perfezione la situazione fiancheggiando una delle fazioni militari allo scopo di fare i propri interessi niente affatto puliti (ha al seguito degli scagnozzi riuniti in una vera banda) riuscendo così ad arricchirsi (si presenta e affascina i nostri con una SAAB Turbo, piccola scheggia di product placement molto probabilmente dovuta solo ad un bisogno narrativo dell’autore).
La reazione dei tre a questo incontro causerà deviazioni determinanti nel loro rapporto di amicizia portandoli a scelte finali differenti.
Il tratto a prima vista ostico di Gipi ti cattura invece man mano che si prosegue nella lettura in un realismo sporco e crudo poeticamente diluito in ombreggiature ad acquerello.
Vedremo cosa di questa vena creativa resterà nel suo passaggio alla regia.