Antonio Pane è un uomo buono e coltissimo che come lavoro fa il rimpiazzo di qualunque genere di lavoro. Ogni giorno Antonio non ha idea cosa fare e a che ora lo deve fare. Tramviere, muratore, cuoco, qualunque persona per qualunque ragione voglia saltare il proprio turno può essere sostituito da lui per due lire.
Un giorno incontra una ragazza con dei grossi problemi e se ne innamora, in più ha anche problemi con il figlio e, in alcuni casi, a causa dei lavori più disparati che sostituisce si trova coinvolto un brutte faccende ma lui affronta sempre tutto con filosofia come dimostra una delle scene finali nel quale si allontana con la chiusura dello schermo come fosse un personaggio dei Looney Toons o Charlie Chaplin.
Amelio torna ai drammi umani del lavoro e dell'emarginazione in una Milano strana fatta di cantieri dell'Expo (o di Unicredit che, fra l'altro, ha contribuito con il tax shelter al film) fino alle vie completamente vuote del nuovo quartiere della Bicocca.
Product placement banale dai cartelli di Radio Number One al computer BenQ di una delle imbroglione che Antonio trova sulla sua strada.
Peccato per il più interessante (fasullo) delle poltrone helios