Il concorso del Ravenna Nightmare Film Festival 2016 conta solo 6 film e il selezionatore Alberto Bucci nella presentazione iniziale non nasconde le difficoltà di mettere insieme anche questi sei e di trovare horror degni nel panorama nazionale. In effetti, tra quelli già fagocitati dai grandi festival e le innumerevoli ciofeche noiosamente ripetitive o inutilmente spettacolari, resta ben poco. Tanto è vero che dei sei film solo due sono horror puri, uno, quello di Rumley, è come tutti i film di questo regista un horror che va da altre parti, mentre gli altri tre appartengono ad altri generi. Comunque il "Nightmare", da sempre considerato sinonimo di cinema horror, entra comunque in tutte le altre opere. Eccome se vi entra.
Uno degli incubi, ad esempio, di ogni buon svizzero, agiato, contento di una situazione da benestante, ben trincerato nella sua nazione da sempre neutrale e chiusa in se stessa (a meno che qualcuno non voglia affidargli un po' di soldi...), potrebbe essere quello che viene mostrato in Wonderland opera collettiva di una decina di ragazzi svizzeri piuttosto birichini...
Nel film si immagina che il paese sia sovrastato da un'immensa nube nera apparsa all'improvviso nei cieli svizzeri (e solo lì) minacciando una prossima tregenda. La situazione si fa sempre più inquietante tanto da paventare un'apocalissi per la piccola e tranquilla nazione.
In verità i nostri autori ci mostrano una realtà un tantino diversa rispetto all'idilliaca vita nazionale, infatti il film si compone di vari episodi, che si intrecciano tra loro, di vita vissuta che svela al di là degli idilliaci paesaggi naturali e dei soporiferi paesini elvetici come la rabbia, la frustrazione, l'odio siano pronti ad esplodere in ogni momento, siano questi ultras fanatici dello Young Boys di calcio, leader da birreria razzisti o, semplicemente, madri di famiglia in difficoltà col lavoro e nei rapporti sentimentali. Quando poi arriva l'elemento scatenante, la grossa nube nera, tutto ciò esplode; i supermercati vengono presi d'assalto, saccheggi, violenze e tentativi di fuga verso l'estero, verso cioè quell'Europa che invece chiuderà le frontiere quasi come vendetta al referendum dello scorso anno sulla chiusura totale della Svizzera agli emigranti in entrata. E' così che i "civili" rossocrociati "scopriranno come è difficile mantenere una dignità" in momenti drammatici dove la propria vita è messa in pericolo.
Chiaramente il film è una provocazione per svegliare gli animi ipocriti della nazione, pronti a votarsi all'etica e all'autarchia ma altrettanto tranquilli nel ricevere denaro da evasione fiscale e riciclaggio delinquenziale. I nostri sono sicuramente dalla parte di colui che all'inizio dell' "apocalisse" dichiara "finalmente qualcosa succede, sarà fantastico". Purtroppo la tesi del film e l'insistita volontà di dimostrarla si mangia tutta l'opera e, anche a causa, immagino, di una difficoltà di agire con dieci menti pensanti allo stesso progetto, il film perde un po' di unità e pathos.
Product placement: MITSUBISHI, CARLSBERG, Tute ADIDAS, il giornale BLICK, VITTEL, COCA COLA e le radiotrasmittenti MOTOROLA.