Il giramondo Serra approda in Polinesia con il suo ultimo film Pacifiction presentato nella sezione Nuovimondi del Torino Film Festival 2022. Apparentemente il regista (che in Italia si continua incomprensibilmente a snobbare se non al Festival di Torino e in qualche altra manifestazione) si allontana dal suo solito cinema (anche se il termine “solito” è un ossimoro con le opere di Serra).
Apparentemente Pacifiction è film di genere (fantapolitico, spionistico, thriller?) ma ovviamente non è così perché se al film di genere togli le azioni che ne definiscono l’appartenenza non è più film di genere ma film di… Albert Serra.
Benoit Magimel è l’Alto Commissario di Francia messo a Tahiti per rappresentare gli interessi della sua patria. Il nostro è indaffaratissimo ad incontrare ufficiali, politici e rappresentanti del popolo polinesiano cercando di mantenere un equilibrio tra i vari interessi promettendo qualcosa a tutti. Un lavoraccio. Il protagonista (Magimel è perfetto a delinearlo) nelle quasi tre ore di film incontra personaggi di vario tipo campioni di ambiguità e tutti pronti a fare i propri interessi. L’equilibrio di cui si parlava sta però per rompersi… qualcosa si muove in maniera sotterranea e in maniera non ben definita. Cosa ci fa un sottomarino al largo dell’isola? Chi trama contro la stabilità politica? Mire di potenze straniere (russi? Cinesi? americani?), aria di ribellione da parte di rappresentanti della parte insoddisfatta della popolazione, il moralismo religioso vorrebbe limitare la libertà e la Marina di Francia sembra voler riprendere gli esperimenti nucleari nel Pacifico…
Lo spettatore aspetta per tutto il film l’evento destinato a far precipitare la situazione restando in tensione continua ma l’attesa sarà… frustrata. Serra riesce a tenere alto l’interesse su personaggi in attesa, ovvero su quei momenti che altri autori cercano di abbreviare il più possibile per giungere al nocciolo, all’azione. Per Serra il nocciolo è proprio l’attesa… del nocciolo… A lui interessa il gioco diplomatico, la presentazione di personaggi dalle individualità differenti, nell’ambiguità delle situazioni, nella meditazione, nella contemplazione dei paesaggi. E non ci si annoia, mai…
L’Alto Commissario viaggia in Mercedes o con Air Tetiaroa quando va in aereo, ma il principale product placement del film ci pare la birra Minano Tahiti anche se accompagnata, più discretamente, da J&B e Jack Daniels