NightmareRavenna Nightmare Festival 2010
SAVAGE – Brendan Muldowney
Savage è il miglior film finora visto al Nightmare di quest’anno. Il regista, l’irlandese Brendan Muldowney, è qui al suo esordio nel lungometraggio (ma a Ravenna si era già visto nel 2005 il suo stupendo cortometraggio The Ten Steps, uno short di una bellezza notevole).
Siamo a Dublino ed il protagonista della storia è un fotoreporter che con la sua CANON ha un certo successo e la sua vita sta per avere una svolta grazie all’incontro con una bella infermiera che gli fa capire di poter iniziare una storia con lui. Serata da GODFATHER’S PIZZA, appuntamento alla domenica per il probabile inizio di una storia d’amore e tutti a dormire il sorriso sulle labbra. Ma per le strade della capitale irlandese bisogna stare attenti perché, come dicono anche nel dibattito su RTE News, i teppisti sono sempre più numerosi e sempre più violenti. Ed infatti, voltato l’angolo per guadagnare il proprio appartamento, il nostro viene assalito da due giovinastri che lo derubano e, non contenti, in preda ad un attacco di sadica violenza gratuita, lo sfregiano e poi lo castrano.
Ed hai ben da dire, come tutti gli ripetono, che “andrà tutto bene” una volta guarito e passato un po’ di tempo dal fattaccio. L’uomo si sente svilito per non aver avuto il coraggio di vincere la propria paura e non aver saputo reagire, inoltre rischia seriamente di ritrovarsi impotente e, in preda agli incubi, medita vendetta. A nulla servirà l’affetto immutato dell’infermiera che cercherà di fargli capire che essere uomini non ha nulla a che vedere con la potenza sessuale e con la vendetta. A nulla serviranno psicologi, medicine (l’ADRIAL), interventi di chirurgia plastica. A nulla servirà quel ripetergli “andrà tutto bene”.
E’ doloroso assistere alla discesa verso un inferno emotivo di questo uomo umiliato e la violenza con cui cercherà di uscirne (il regista non ci risparmia nulla, non ci indora la pillola) non riesce a farsi catartica.
Ci rimarrà in mente per molto tempo la terribile sequenza finale con la vittima, ora carnefice, che vaga per le strade a corpo nudo ed interamente coperto di sangue, mormorando “andrà tutto bene, andrà tutto bene”.
Citiamo per l’angolo Dy’s un enorme pannello pubblicitario della GUINNESS dentro ad un cesso pubblico.