1894. il capitano francese Alfred Dreyfus viene degradato e mandato sull'isola del diavolo con l'accusa di tradimento.
Lui è innocente ma ha la colpa di essere ebreo in una Francia che, non a livello di alcuni paesi confinanti, non ama comuque gli appartenenti alla religione ebraica.
Il colonnello George Piquart, assegnato ai servizi segreti, scopre che qualcosa non va e comincia ad indagare su chi sia la vera spia e quindi a scagionare Dreyfus.
Per farlo si metterà contro tutto e tutti, affrontando un processo, rischiando l'onore e la vita, ma alla fine l'avrà vinta.
Lo fa per onore di giustizia, per salvare la patria dai traditori o, forse, come suggerisce la scena finale, solo per la sua carriera all'interno dello stato?
Roman Polanski porta sullo schermo per la settima volta uno dei più importanti conflitti sociali avvenuto in Francia alla fine del XIX secolo, in un opera nella quale non si possono non vedere anche alcuni elementi autobiografici del regista.
Il product placement sarebbe quello de L'Aurore che ebbe il coraggio di mettere in prima pagina il famoso J'Accuse...! di Emile Zola
Purtroppo L'aurore chiuse nel 1914, così come Le Matin che legge Philippe Monnier (Luca Barbareschi che qui è anche produttore) e che ha chiuso nel 1944.
Assolutamente da vedere, soprattutto se nella fila dietro avete un gruppo di intellettuali che commentano ogni evento con fini considerazioni di carattere storico a partire dalla scena iniziale dove si vede, nella scena della degradazione, la Tour Eiffel. "Ma esisteva già?" "No, mi sa di no." (Si, Per la cronaca degradazione 1894, Tour Eiffel 1989, se no l'avrebbero tolta... hanno inventato il digitale) e così via sfornando una serie di perle decisamente migliori del film.
Sembrava di essere alla proiezione del film Stegosan ta dakrya mas (1961) alla personale dedicata a Stavros Tornes curata da Sergio Gmerk Germani al Torino Film Festival del 2004, quando le due critiche colte dietro di noi si chiesero in che anni fosse ambientata la storia. Grecia... invasa dai tedeschi... la resistenza... Mah!
Da li nacquero i termini SURC e CCCC che avrebbero contribuito a creare la nostra mitologia festivalliera... Ma questa è un'altra storia.