Dopo aver "risolto" il problema della vendetta causata dalla perdita "di una Mustang e di un cane di merda!" con il recupero dell'auto decisamente in condizioni penose (dopo averla usata come "arma"...), il nostro pensa di essere finalmente in grado di ritirarsi definitivamente a vita privata nella sua bella casa e con un nuovo affettuoso cane. Per questo sotterra tutti i suoi "gettoni" utili al Continental e le sue armi. Così inizia John Wick 2 (2017) di Chad Stahelski, regista finora di tutta la saga giunta al 4 capitolo.
Purtroppo per lui (e per godimento nostro) viene visitato da Santino D'Antonio, camorrista emigrato a New York, interpretato dal nostro Riccardo Scamarcio, che gli dice che, essendo rientrato nel giro con la sua vendetta, reclama il rispetto di un "pegno" in sua mano per cui deve restituirgli un favore. Il favore è quello di uccidere sua sorella Gianna D'Antonio (Claudia Gerini) direttamente a Roma. Al rifiuto di Wick, Santino gli fa esplodere la casa e lo minaccia. Costretto ad onorare il debito anche per l'intercessione del potentissimo direttore del Continental (hotel zona franca per assassini e criminali di tutto il mondo) che lo spedisce alla filiale romana dell'hotel, si ritrova nella capitale italiana per fronteggiare una carismatica e iconica Gerini in atteggiamento da Cleopatra camorrista (la scena è bellissima, carica di soluzioni visive cinematografiche).
Eseguito il compito da parte di Wick, Santino decide di non rispettare il "contratto" e non solo ordina ai suoi uomini (e donne) di uccidere l'uomo "perchè non può non vendicare la morte dell'amata sorella!", ma mette una taglia di 7 milioni di dollari a chi lo fa fuori. Inizia così un altro infernale correre, scappare, lottare, ammazzare da parte di John Wick, l'assassino mito e capace di risorgere come la Fenice ad ogni colpo.
(spoiler) Alla fine si rimanda al 3° capitolo con John Wick espulso dal Continental e ricercato dalla camorra con una taglia raddoppiata sulla testa!
Action divertente e cinefilo in cui Strahelski fa vedere di avere un buon approccio visionario e per questo cito la scena già descritta dell'omicidio della Gerini, i combattimenti con scenario i Fori Imperiali, le scene dentro ad architetture futuriste e, last but not least, il duello, nel finale, in mezzo agli specchi.
Il film inizia con due sequenze che rimandano al primo capitolo ed in entrambe vi è un product placement esplicito, Victoria's Secret nella prima, Citybank nella seconda. Sembra che il regista volesse liberarsi subito del "problema", infatti in seguito solo citazioni per armi (Benelli e Timber) e l'apparizione fugace di un pacchetto di Marlboro (non proprio le brand più politically correct...). Nel finale spicca I-phone.