Il peggior incubo del ventunesimo secolo non è il terrorismo, la guerra, il disastro ecologico. Il peggior incubo è il black-out. Immaginate un mondo in cui improvvisamente non solo non funzionano più computer, telefonini, televisioni causa la mancanza di elettricità, ma anche che tutto ciò che è fonte di energia (pile, batterie ecc.) misteriosamente, di punto in bianco, smetta di funzionare.
E' questo che viene immaginato nel film di apertura del FAR EAST FILM FESTIVAL 2017 dal regista giapponese Yaguchi Shinobu, Tokyo e probabilmente tutto il Giappone senza fonti di energia quindi tutti appiedati e senza possibilità di comunicazione. La vita odierna tutta incentrata sulla connessione globali e sugli spostamenti per auto, ascensori, mezzi pubblici viene praticamente azzerata. Visto che il black out dura per giorni e giorni cominciano a scarseggiare anche gli alimenti e l'ambientazione diventa molto simile a quella dei film post-catastrofe e ci si aspetta da un momento all'altro di veder apparire qualche zombi...
La famiglia protagonista composta da padre, madre e due figli (maschio e femmina) decide di intraprendere un viaggio in bicicletta verso una lontana città in cui si trovano i genitori della madre che vivono ancora di pesca e coltivazione. Impareranno a dover fare a meno di comodità e facilitizzazioni tecnologiche e a seguire l'esempio ci coloro che ancora riescono a sopravvivere perchè abituati a risolvere i problemi "come una volta", quindi persone che hanno avuto sempre a che fare con la natura e la conoscono e coloro che senza l'ausilio di tanta tecnologia hanno continuato a vivere di tradizioni contadine.
Il film diventa un road movie verso la riscoperta degli antichi valori tra commedia e tragedie sfiorate (anche con l'aiuto di un treno a vapore, riesumato visto il blocco di quelli moderni) disperdendo l'interessante incipit in un'eccessiva "rousseauizzazione" degli eventi e in un didascalismo esagerato.
Decisamente abbondante il product placement dalla tecnologia iniziale abbiamo HP computer e WEGO negozio on-line, poi beni di prima necessità come acqua KIRIN e SPAM (carne in scatola) a soppiantare le ormai inutili auto TOYOTA e i superlusso di ROLEX e MASERATI inutili anche come materia di scambio. I protagonisti spesso vagano tra supermercati (COOP JAPAN) e stazioni di servizio (EXPASA) in cerca di beni commestibili (COCA COLA "timbra" così il cartellino...) e vestiti (PEARL SPORT, IZUMI) per arrivare infine nel contado dove il trattore ISEKI tornerà finalmente a funzionare.