In occasione della retrospettiva del Torino Film Festival dedicata all'horror classico: Si può fare da Caligari agli zombie - l'horror classico dal 1919 al 1969, abbiamo deciso di analizzare per Dy's News e, ovviamente Dy's World tutto il cinema d'orrore classico, finendo lo speciale di Riccardo Freda, del quale il festival ha riproposto l'orribile segreto del dottor Hichcock, iniziando quello su Mario Bava (stiamo seguendo i vari Operazione paura, Profonde tenebre, Sotto gli occhi dell'assassino e Guida al cinema giallo e Thrilling italiano di Bruschini e Tentori), a cui il festival ha dedicato La maschera del demonio, e integrandolo sia con il volume di Emanuela Martini pubblicato in occasione del festival sia al classico Caligari's Children di Siegbert Salomon Prawer del 1981,
Chiudiamo e partiamo quindi con l'ultimo film di Riccardo Freda Murder Obsession, conosciuto anche come Follia omicidia, non fra i migliori film del regista, al punto che viene appena citato nella sezione horror del volume a lui dedicato a suo tempo dal Bergamo Film meeting.
La storia che per alcune situazioni ed atmosfere si avvicina a Estratto dagli archivi segreti della polizia di una capitale europea, parla di un attore un po' complessato che torna dopo anni nella villa della madre per presentarle la fidanzata
Con lui oltre akla ragazza (Silvia Dionisio) c'è la troupe composta, fra l'altro, dalle 2 belle attrici (Martine Brochard e Laura Gemser) che vengono presto uccise. I sospetti cadono un po' su tutti, soprattutto sull'attore che a suo tempo aveva ucciso il padre per difendere la madre.
Ovviamente le cose non sono esattamente così.
A questo Freda ci aggiunge anche frati zombie, ragni giganti, messe nere, attrici nude e, udite udite, la Pietà di Michelangelo.
Solo per questo da vedere.
Fra i product placement i soliti J&B e Nikon.