Esordio folgorante nel genere horror da parte del regista Austin Jennings che con Eight Eyes presenta una delle opere migliori del concorso del Tohorror edizione 2023.
Girato tra Serbia e Macedonia parte come un Tourist o un Hostel qualsiasi ma ne è la versione “laida”. Infatti l’incontro di una coppia di turisti americani con un “guercio” locale, amicone e piacione ma piuttosto inquietante, li fa approdare nelle parti più squallide di Belgrado e Skopje, in fabbriche dismesse, tra le macerie della guerra balcanica degli anni ’90, dentro a internet café ritrovo di gang locali, e infine in una dimora macilenta e sporca in cui ci si aspetterebbe la normale finalizzazione verso il torture porn. Ma è solo in parte così perché qui rispetto ai film citati prima di scontato c’è poco e l’estetica non è certo quella dell’horror mainstream ma più quella dei film underground tedeschi, mentre la bella protagonista (che recita principalmente con… i piedi ed è un complimento…) sembra un’eroina dei giallo-thriller italiani anni ’70. Inoltre vi è anche un approdo finale mistico-esoterico che riporta a galla i traumi della tragedia balcanica che rende il tutto originale e sorprendente. Non si può poi non citare l’orco grasso e peloso che fa le sue “cose” completamento nudo. Un must!
La cinepresa Bauer che ha un ruolo importantissimo nella vicenda è l’unica brand presente nel film privo di altro product placement.