Prodotto da Steven Soderbergh, autore mainstream ma da sempre interessato alle piccole produzioni e al cinema di ricerca, arriva in concorso al Tohorror edizione 2023 il secondo lungometraggio di fiction di Eddie Alcazar, autore fuori dagli schemi che potremmo paragonare come estetica a quel Mandico di cui sempre qui al Tohorror possiamo vedere l’ultima fatica, Conann.
Il film è in bianco e nero, alterna immagini vintage ad altre computerizzate, si passa dallo sgranato tipo 16 mm all’immagine più sofisticata, al videoclip arrivando fino all’animazione passo uno. Centrifuga comics e fantascienza di serie B raccontando la storia di uno scienziato (e il figlio di questo) che crea una sostanza, Divinity da cui il titolo del film, che dovrebbe dare fisici perfetti e immortalità a tutta l’umanità a detrimento delle nascite che dovrebbero quasi azzerarsi.
Contro questo progetto (che dà al regista la scusa per mostrarci fisici da culturisti tra gli uomini e magnifici nudi femminili di donne bellissime) si attivano due fratelli che sequestrano lo scienziato jr. e gli iniettano la sostanza in quantità superiore al consentito mandandolo in “overdose” e rendendolo un mostro. Intanto si viene a creare anche una congrega di madri che scopriranno cose non belle sulla fine che fanno i loro figli.
Rimestare in mezzo ai topoi del genere fantascientifico è puro pretesto per Alcazar per assemblare il suo cinema fatto di corpi, freak, sperimentazione e musica. Da qualche parte tra il cyberpunk e Lachapelle virato underground.
Shred magazine è l’unico brand presente in un film senza product placement.
Voto: 6,5