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CINEMA
28 Ottobre 2010 - 12:14

NIGHTMARE FESTIVAL 2010

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Necromentia
NIGHTMARE FESTIVAL 2010

 

Ravenna Nightmare Festival 2010

NECROMENTIA – Pearry Reginald Teo (2009)

 

Hagen è un barbiere fuori di testa per la morte dell’amata Elizabeth. Ha tra le mani il suo cadavere e fa di tutto per evitarne la putrefazione perché è certo che lei si risveglierà (eh che c… glielo ha detto Liz che se moriva poi tornava!).

Travis è il titolare della Red Room, locale dove si paga (!!) per essere torturati (ma non un normale s/m ancorchè estremo, qui si tratta di emulare il torture porn, addirittura facendosi troncare dita e infliggere tagli ovunque), ma ha un paio di problemi, ha un figlio handicappato ed è drogato marcio.

Thomas è il figlio di Travis ed è costretto su una sedia a rotelle. Ma questo non è il suo unico guaio, ha anche una mente contorta, si immagina che dalla tv esca un vivace ciccione sanguinolento con una maschera da maiale che lo incita ad uccidere (e così farà).

Nei suoi deliri causati dalla KETAMINA, Travis entra in contatto con il mondo dei morti e dei demoni in cui ritrova Morbius, morto ma non rassegnato alla dipartita. Infatti vuol tornare nel mondo dei vivi per riprendersi Elizabeth che ancora non è scesa laggiù.

Ma il custode infernale è ingannatore e stipula patti con tutti i nostri soggetti ma non li mantiene (e se no che inferno sarebbe…).

Questa è grossomodo la trama del film che svela gli antefatti e i rapporti tra i protagonisti con una struttura a ritroso à la Irreversible, ed è così che veniamo a sapere che Liz stava sia con Hagen che con Morbius e tante altre cosette che non sto a raccontarvi.

Quanto sopra può farvi credere che il film sia un immondo pastrocchio (e se poi vedeste come è rappresentato l’inferno, un corridoio di un locale caldaie, stretto e ingombro di tubi del gas da cui ogni tanto sbuca un orrido elemento animalesco e amorfo che funge da schiavo/boia del custode, potreste peggiorare ulteriormente questa impressione). E a poco può servire la giustificazione del demone/custode (un normale uomo con una specie di maschera antigas) che dice: “l’inferno non è come ve lo aspettavate, vero? E’ solo un posto noioso senza inizio e senza fine” per migliorare le cose.

In realtà il giovanissimo regista Reginald T. Pearry ha capacità, ha una visione distorta e lugubre, nel film non si vede mai la luce, ci immerge in un mondo sotterraneo e buio avvolto da un atmosfera ocra dove carne e sangue marciscono insieme alle immagini. Insomma, dategli un po’ di soldi e una buona sceneggiatura e sicuramente il ragazzo dimostrerà di avere i numeri per darci qualcosa di importante.

Nessun placement se non vogliamo considerare uno consiglio all’uso della KETAMINA (che non serve per sballarsi ma per uscire dall’eroina), cosa che per altro non consiglierei a nessuno... Mah!

 

Stefano.Barbacini

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