L'estate fredda è un mediometraggio del 2007 per la regia (e sceneggiatura) del pesarese Claudio Tacchi, che rivisita il mito dei living dead, cosa peraltro in passato già brillantemente riuscita a registi italiani,
Lucio Fulci in testa. Prodotto a budget quasi zero, questo L'estate fredda ha invece dalla sua una coerenza romeriana (il film è un chiaro omaggio al primo George Romero) di ferro, buon ritmo, ottimo make-up degli zombie, un ambientazione agreste che ci riporta dritti a
The night of the living dead, ed una regia salda. Tacchi sa dove vuole arrivare e come portarci. Tra i tanti junk-movies di taglio zombesco di serie B e C che affollano oggigiorno gli scaffali delle videoteche, questo L'estate fredda svetterebbe come un piccolo gioiellino autoprodotto. Ancor più di valore, considerando l'attuale risibile stato di salute del cinema di genere italiano. Anche in un film indipendente del genere zombesco c'è spazio per i brands. In primis Citroen, l'automobile del protagonista che lascia la città in preda all'epidemia zombie per le (teoricamente) più sicure campagne, e da qui è condannato alla spasmodica ricerca di benzina per continuare la sua fuga senza meta. E poi ci sono le sigarette Romeros, simpatico fake-brand, ad omaggiare il regista newyorkese trapiantato a Pittsuburgh che ha dettato nel 1968 le regole del moderno zombie-movie. Complice anche una recitazione misurata e non sopra le righe, questo L'estate fredda convince, ed ha ricevuto critiche lusinghiere sin dall'epoca della sua uscita. Tanto che Claudio tacchi è attualmente al lavoro sul sequel: L'estate fredda 2.