Già dal titolo questo film di Herman Yau presentato al FEFF - Far East Film Festival di Udine, si capisce quale sia l'intento di avvicinarsi ai vari Mission Impossible con scene assolutamente spettacolari che vanno da assalti al treno, inseguimenti mozzafiato di macchine fra salti ed eslosioni, inseguimenti di moto nelle fogne, la presa di un jet al volo (questo è un po' True Lies), casino e strafiche in action.
Yau ci riesce egregiamente dimostrando, ancora una volta, di aver S/Fortunatamente aver passato "indenne" il passaggio di Hong Kong e della categoria III sotto la Cina (e la sua censura) trasformandosi in uno dei mgliori registi d'azione di quelle parti.
La storia prende spunto da un caso di cronaca quando nel 1993 il governo cinese ed il governo russo furono costreti a creare un supergruppo di poliziotti per fermare delle bande di criminali che attaccavano in maniera violenta la transiberiana nella parte della Mongolia creando non pochi morti ne problemi.
Il caso era già stato trattato da Michael Mak nel 1995 con The Train Robber, da una serie televisiva del 2015 e da un documentario citato nei titoli del film di Yau.
In questo caso il racconto si concentra su una delle bande più ferroci: quella di Miao Qingshan e della caccia da parte della squadra cinorussa nella quale spicca, ovviamente, il capo cinese Cui Zhenhai.
Tanto product placement a partire dalla solita solidità delle istituzioni cinesi e dal treno K3 Mosca-Pechino, tante auto di lusso e moto per gli inseguimenti e poi Rolex e fotocamere Nikon. Alla fine i poliziotti si scambiano vodka Stolichnaya con liquore cinese e da queste parti non possono mancare le Marlboro.