Vi ricordate gli adagi durante il Lockdown “la gente riscopre la solidarietà” e “ne usciremo migliori”? Ebbene dopo varie opere girate in quel periodo, per lo più paracule, da parte di autori anche celebrati che utilizzavano immagini da Tik Tok o si aggiravano per le varie città vuote per fare “poesia” ottenendo solamente indifferenza e noi, arriva questa bomba a mano di Bertrand Bonello presentata nella sezione Nuovimondi (la sezione più sperimentale e d’autore del Torino Film Festival 2022).
Indirizzando una videolettera alla propria figlia il regista le invia (e ci invia) un vero e proprio agglomerato di orrori in cui ci mostra come la chiusura forzata ha portato alla superficie non il meglio di noi ma gli istinti repressi dalla ragione così messa a dura prova. Ragazze fan di serial killer, assassini di donne, rapporti incestuosi, atti masochistici, foreste dark in cui si ritrovano impaurite anime morte metaforiche e reali e per finire la più pericolosa, l’influencer di internet Patricia Coma, tuttologa propinatrice di fake news e congegni destinati a togliere il libero arbitrio alla gente.
Senza una vera trama e con una libertà stilistica assoluta, Bonello utilizza immagini animate, video preesistenti, bambole “viventi” e brani recitati (opzione d’onore all’influencer interpretata da Julia Faure di una bellezza clamorosa quanto micidiale manipolatrice) per colpirci allo stomaco con il suo cinico pessimismo confinando l’umanità in un limbo/margine con un bordo spartiacque da cui si può finire nell’abisso finale (e gli eventi successivi al lockdown fanno decisamente temere questo) oppure nella ripresa di una vita “normale” non drogata dai folli di internet e dove gli istinti primordiali ritorneranno controllati dalla ragione e dall’amore, questo è quello che si augura alla fine, dando un po’ di speranza alla figlia in questa corrispondenza sperimentale che sarebbe piaciuta a Godard.
Product placement confinato alle tecnologie di videochat (Zoom, Facetime) e alla presenza di device Apple.