Silenzio en la tierra de los suenos di Tito Molena, film dell’Ecuador presentato al Torino Film Festival 2013, non ha solo un bellissimo titolo ma è anche un film di assoluto pregio.
Una docufiction basata sulle riprese della vita quotidiana di un’anziana signora che vediamo mentre fa le pulizie, mentre mangia, mentre dorme, mentre sfama ed accarezza un cane randagio, ormai sua unica compagnia, con un andamento lento e silenzioso, potrebbe fare pensare ad un tedio da lasciar la sala dopo pochi minuti.
Invece, piano piano scopriamo cose strane, la casa che da borghese si trasforma in poco più che capanna di legno, il letto riccamente arredato diventa una branda, vediamo la donna fare lunghe passeggiate con il cane lungo la spiaggia, immaginare onde sorvolate da neri uccelli, fotografie di persone in cornice che probabilmente rappresentano il passato della nostra, e cominciamo anche noi ad entrare in un onirica sequenza di piccoli avvenimenti in cui è difficile scindere il reale dal sogno.
Sì perché la nostra signora pur sapendo di essere verso un inarrestabile tramonto evidentemente non ha smesso di vivere, ancora continua a smaltarsi le unghie di mani e piedi ormai deformati dall’artrosi, a usare creme di bellezza sulla pelle ormai maculata tipica della vecchiaia, ad indossare orecchini che chissà quali storie hanno da raccontare; e continua almeno con la mente a costruirsi un possibilità di una vita differente.
Aiutati dalle folcloristiche musiche di un trio di musicisti di strada (bravissimi) ci lasciamo andare anche noi in questo mondo della terza età e condividiamo con la protagonista speranze, amarezze, tristezza.
Un film dolente ed emozionante.
Product placement casuale per una brand di fornelli da cucina dove la nostra vecchietta si cucina i pasti, la MABE.