LA DOLCE VITA (Federico Fellini, 1960)
Una statua di Gesù vola portata da un elicottero sui cieli di Roma mentre l'elicottero che lo segue con a bordo il giornalista Marcello (Mastroianni) e il fotografo Paparazzo (Walter Santesso) si ferma a salutare delle ragazze in bikini che prendono il sole sul tetto di un palazzo. Quale inizio migliore, dopo il periodo dei musicarelli, per l'ingresso ufficiale nel cinema di Adriano Celentano, che terminerà (o quasi visto che esiste il successivo Jackpot) con Joan Lui e continuerà con il Celentano predicatore?
La storia de La dolce vita è facilissima (un po' come quella de L'Avventura, dello stesso anno), non c'è.
Sette episodi della dolce vita romana notturna nei quali il giornalista Marcello si avventura incontrando donne di ogni tipo, avendo strane frequentanzioni ed attraversando ogni genere di esperienza/avventura con (quasi) indifferenza sua, e degli altri verso di lui.
Cercando di seguire il filo della narrazione, che potrebbe essere tranquillamente ribaltato, ecco i fatti e i product placement principali
Prologo: Marcello sull'elicottero incontra Gesù
In un locale notturno incontra Maddalena (Anouk Aimée) che lo convince ad andare con la sua Cadillac a Piazza del Popolo dove, vicino ad un manifesto di Ultima notte a Warlock e ad uno di S.Pellegrino, caricano una prostituta. Dopo averla convinta di portali a casa sua i due prendono solamente in prestito il letto per scopare senza richiedere le sue prestazioni.
Marcello incontra Sylvia (Anita Ekberg), attrice svedese in arrivo a Roma con un volo Alitalia che lo coinvolge prima in una visita a San Pietro, poi ad una conferenza stampa, una festa ai fori romani e un finale nella fontana di Trevi.
Marcello va in chiesa dove trova un suo amico intellettuale Steiner (Alain Cuny) che suona l'organo. Niente product placement. Intanto è anche costretto a portare la sua fidanzata depressa Emma (Yvonne Fourneaux) all'ospedale per tentato suicidio chiedendo ai suoi amici giornalisti di non parlarne.
Marcello porta Emma e Paparazzo nella periferia della città dove dei bambini dicono di vedere la madonna. L'evento diventa importante grazie alla RAI che costruisce un evento mediatico degno dell'odierno Grande Fratello. Nella confusione un pellegrino viene ucciso.
Marcello porta Emma a casa di Steiner dove sono radunati allucinati intellettuali.
Marcello incontra una giovane ragazza Paola che paragona all'affresco di un angelo.
Marcello in un locale notturno incontra il padre che beve Black & White e Champagne. Poi portano a casa delle ballerine ma il padre si sente male.
Marcello con Emma va in un castello di nobili e con loro vanno nella villa disabitata attigua "耙 tutta piena di topi, scarafaggi, vipere, donnole e vampiri, e adesso sarà pure piena di mignotte". Le mignotte organizzano una seduta spiritica mentre Marcello vorrebbe scopare con Emma ma Emma lo tradisce e lui si consola con un'ereditiera americana Jane (Audrey MacDonald)
Marcello viene chiamato all'EUR perchè Steiner si è suicidato dopo aver ucciso i due figli. Arrivano i giornalisti di Paese Sera che assediano la moglie di Steiner quasi fosse una diva.
Marcello va a Fregene ad una festa molto simile a quello che adesso potremmo immaginare Bunga Bunga.
All'alba vanno sulla spiaggia dove vedono pescare una manta (che però era già morta a riva) che sembra li guardi. Sotto il suo sguardo Marcello se ne va probabilmente verso nuove serate.
Film cult che segna non solo una svolta per Fellini ma anche per il cinema italiano. 1960 il neorealismo con tutti i problemi italiani è morto e al suo posto Fellini mostra l'esatto contrario portato all'eccesso in tutti i sensi. Feste, orge, strip, paparazzi (il nome deriva da qui), depravazioni, reality su apparizioni religiose, amore libero, gay, alcol e prostitute (Vaticano e DC non la presero bene). Tutto è portato all'eccesso compreso il product placement. Proprio nella scena in lui compare come cantante, i fori imperiali sono decorati con gli sponsor Stock, Martini e Coca-Cola