Forse il più interessante fra i film presentati nella piccola sezione Eldorado (dedicata alle pellicole di genere dell'America latina) del NIFFF di quest'anno è questo film brasiliano diretto da Vicente Amorin, che non avrebbe sfigurato nemmeno nella sezione Ultra Movie.
Intendiamoci: la trama non c'è e dove c'è molti punti rimangono inspiegabili o oscuri (non si capisce se per lacune o furbizie di sceneggiatura o per lasciare aperto un interrogativo finale per lo spettatore) ma, onestamente, chi se ne frega. Il film è bello, adrenalico e crudele nei punti giusti ed offre un'ora e mezzo di sana tensione, Cosa si può volere di più?
Futuro, forse. Un gruppo di amici in moto sconfina in un territorio che non ci dovrebbe essere o, forse prima era libero, non si sa. Qui dovranno vedersela con dei sicari in moto che tenteranno di ucciderli nei modi più crudeli.
Un Mad Max dei poveri o un cugino dei vari guerrieri dell'anno 2072. Comunque sia uno dei film da rivedere.
Ovvio il product placement motociclistico con Yamaha e TBX