La giornalista d’inchiesta Isoko Mochizuki, molto conosciuta e piuttosto scomoda in Giappone, una specie di Gabanelli asiatica, viene seguita dal documentarista Mori (anch’esso figura critica con libri e documenti filmati della vita e della politica giapponese) in alcune delle sue “battaglie”. Principalmente due, un possibile disastro ecologico dovuto alla presenza eccessiva di terra rossa in mezzo a detriti da riversare in mare e uno scandalo sessuale-politico che coinvolge personalità piuttosto vicine ai massimi vertici del partito di Shinzo Abe accusate di stupro di una giovane.
Ma il vero obiettivo di Mori è quello di mettere in mostra come il giornalismo scomodo venga messo in qualche modo a tacere nel democratico Giappone dove è vero che teoricamente vi è la libertà di parola ma poi si fa di tutto per non rispondere alle domande, cercare di disturbare il lavoro a chi non si allinea, si accusa di travisare i fatti chi è troppo pressante. Il tutto con il silenzio pesante del “club dei giornalisti”, teoricamente l’associazione che dovrebbe tutelare la categoria e la libertà di stampa, che, in modo preoccupante, non si mette troppo di traverso al potere.
I documentary of the journalist unica opera non fiction presente al Far East Film Festival Online Edition 2020, è il tipico documentario che vale più per quello che racconta che non per come lo fa (alla fine potrebbe essere un servizio speciale di Report o trasmissioni equivalenti) tranne nei minuti finali in cui il regista fa sentire la sua voce ed esprime i suoi punti di vista utilizzando filmati d’archivio e artifici minimamente poetici, tenendo a sottolineare l’importanza di non farsi inglobare dalle ideologie e dalle appartenenze verso un pensiero unico ma lasciare che l’IO (quello sta a significare l’I del titolo) e non il NOI sia quello che deve formare il pensiero e ragionare sulle questioni.
Naturalmente per tutto il film testate giornalistiche, riviste, canali televisivi vengono continuamente citati (alcuni in positivo, altri meno) e non si possono certo definire product placement. Probabilmente neppure la macchina fotografica Nikon, lo schermo Sharp e l’acqua San Pellegrino presenti sono del tutto casuali.
Voto Barbacini: 6
Voto Corti: 5,5