Bence è proprietario di un laghetto dove si pesca il pesce gatto dal quale non riesce a staccarsi.
La sua vita prosegue stanca: i pescatori che arrivano, il mutuo no, la fidanzata che vorrebbe sposarlo e la morte intorno a lui: muoiono i pesci, gli uccellini, il gatto e la fidanzata dopo essere caduta nel lago ghiacciato mentre cercava di prendere campo con il cellulare.
Cominciano gli incubi (cosa che se approfondita, insieme all'ambientazione, avrebbe potuto trasformare il film in un piacevole horror), lui non dice a nessuno che la bella fidanzata è morta, ma solo che se n'è andata, e, intanto arriva un'altra bella aspirante fidanzata che si trasferisce da lui e cerca di aiutarlo, ma ancora non è quello che vuole.
In concorso al BFM - Bergamo Film Meeting, Spiral è un film che odora di morte, che, come detto prima, avrebbe potuto essere un gradevole horror anche perchè il regista ha la mano, fra inquadrature musica e montaggio, per fare un horror. Così, invece, rimane un film senza particolare interesse che non riesce ad emozionare più di tanto all'interno della spirale che promette.
Nessun product placement nella disperazione se non un computer DELL e la motosega usata per tagliare il ghiaccio.
Certo Jason Voorhes avrebbe trovato un utilizzo più divertente