Attenzione spoiler. Questo film è praticamente la soluzione che fa stupire i vostri amici quando improvvisamente a cena uno dice: "ho visto un film con Raffaella Carrà ed era nuda".

In realtà è nuda ma è comunque molto in ombra e quindi nonostante la protagonista Alberta Radaelli sia li per un servizio fotografico di nudo vagamente sadomaso, la scena che dovrebbe essere estrema è comunque molto casta.

Alberta, che versa in difficoltà econmiche. è li per guadagnare qualche soldo ma, appena scopre che qualcosa non va fugge per il centro di Milano dove accetta il passaggio da Davide Auseri, un ricco ragazzo disadattato, caduto in depressione dopo una storia d'amore andata male. col quale, forse, spera di incominciare una nuova vita.

Passano così la giornata insieme ma,, dopo che lei gli ha confessato di essere in pericolo di vita, lui la abbandona e, poco dopo, Alberta viene trovata uccisa.

Questo getta il rampollo ancora più nello sconforto e nell'alcol (la villa di Canzo dove è stata girata era piena di armadi ricolmi di product placement J&B).

Il padre, che nel film non si vede sostituito da un austero maggiordomo, lo affida ad uno psicologo caduto in disgrazia per aver permesso di fare un'eutanasia ad una sua paziente.

Duca Lamberti, lo psicologa, incomicia subito una terapia devastante con alcol e feste dove rimorchiare ragazze da portare in villa (Vanna Brosio e Agostina Belli), ma poi capisce che la cura può essere quella di scoprire cosa è successo ad Alberta.

Tratto dal romanzo Venere privata di Giorgio Scebarnenco (che è morto l'anno prima dell'uscita del film) il film è il classico noir anche un po' erotico della Milano nera uscito quasi in contemporanea con L'uccello dalle piume di cristallo di Dario Argento che è uno paletti che determinano la nascita del thriller italico e con il quale ha in comune una scena di ricerca dell'assassino fuori da un cinema,

Fra gli altri placement Jack Daniel, Alfa Romeo, AVA e Patatine Pai