Un film della sezione sui living dead che non è un film sui living dead. O meglio, lo sarebbe se fosse stato un film intero.
Mi spiego meglio: 2008 due registi esordienti Dahan Yannick e Benjamin Rocher per far apprezzare il loro talento decidono di girare un corto Rivoallan, cosa che li porterà l'anno dopo a girare The horde, uno dei capolavori europei zombeschi che da qualche tempo infestano le nostre sale (fra tutti 28 giorni dopo, [REC], Shaun of the dead), che verrà presto remekato negli States.
In quella discesa all'inferno che è La Horde si parla di un'invasione di zombi durante una vendetta di un commando della polizia contro una banda di africani colpevole di aver ucciso il loro collega Rivoallan e di averlo fatto trovare in un burrone.
Ecco Rivoallan è la storia della morte del loro compagno doppiogiochista all'interno della banda.
La storia comincia con Rivoallan (Jo Prestia) che si prepara il microfono e si fuma l'ultima sigaretta Marlboro Light prima di entrare in azione. Scoperto subito dopo sta per essere ucciso dalla banda del Bola ma interviene la squadra speciale. Non cambierà niente ma in compenso ci sarà forse la più bella sparatoria mai vista in un corto.
Un heroic bloodshed prologo di La horde che però ha tre differenze fondamentali. L'azione si sposta dalla banlieue parigina ad una zona industriale, i personaggi sono gli stessi ma gli attori cambiano. Ad esempio Kim, interpretato da Santi Sudaros, ne La Horde viene interpretato Laurent Demianoff che nel corto interpretava Nam, Bola passa da Ali Karamoto a Doudou Masta e così via. Ma il cambiamento più sconvolgente lo fa Jo Prestia che dalla parte dei buoni (Rivoallan) passa dalla parte dei cattivi interpretando Greco, uno dei più cattivi soggetti della banda del Bola, facendo retrocedere così Alain Figlarz al ruolo di semplice custode dello stabile. Ultimo punto il product placement delle Marlboro che nel film sparisce completamente.