Se n'è andata anche Liz Taylor, una delle dive più famose di Hollywood. Di lei ormai hanno già detto tutto dalla nascita 27 febbraio 1932 a Londra, dei 70 film, degli 8 mariti e dei 9 matrimoni, persino del coccodrillo scritto da Mel Gussow morto prima di lei (2005) e pubblicato dal New York Times.
Film facili al product placement con una particolare attenzione alla Coca-Cola (Il padre della sposa, Il gigante) e alla Firestone che avrebbe dovuto possedere se avesse accettato la corte di Mr. Firestone (The Flinstones)
Come omaggio abbiamo invece scelto uno che ne è privo (si cita la rivista Volcano di New York che pensiamo inesistente) se si esclude il location placement di New York e dell'Europa (i posti che sogna Jo (June Allyson).
Piccole donne (1949) di Mervyn LeRoy è la quarta versione del romanzo di Louisa Mary Alcott e non è sicuramente la migliore.
La storia è quasi una biografia della Alcott e segue le vicende delle 4 sorelle Jo, Beth (Margaret O'Brien), Amy (Elizabeth Taylor), Meg (Janet Leigh) mentre il padre è lontano per la guerra civile. Vicende più o meno drammatiche che le aiuteranno a crescere. Fra tutte Jo (alter ego della Alcott) va a New York e riesce a diventare una scrittrice. Classico del cinema sentimentale. Un po' troppo sentimentale