Shinjuku Swan presente nella sezione After Hours del Torino Film Festival 2015 è ambientato nella “città del peccato” giapponese, Shinjuku appunto, ed è un classico yakuza movie moderno tratto da un manga.
Il film segue le vicende del giovane spiantato Tatsuhiko arruolato da quello che diventerà il suo pigmalione, Matora, capitano di un’agenzia di procacciatori di ragazze per i centri massaggi e per i club di prostituzione. La struttura dell’agenzia prevede i procacciatori semplici, i capitani e il capo che a sua volta deve rispondere al Presidente protettore di un clan yakuza.
La storia è apparentemente quella di sempre con lotta per il territorio contro un’agenzia rivale, tentativi di farsi strada nella gerarchia “societaria” senza esclusione di colpi, codici etici da rispettare ecc. Qui a far da punto originale è proprio il protagonista, anima fondamentalmente “buona” in mezzo a tanti arrivisti senza scrupoli (il ragazzo si innamora praticamente di tutte le sue ragazze e si scontra con i “colleghi” perché vengano trattate bene), e il suo scontro, non voluto, con un astioso ex compagno di scuola con cui aveva in passato una rivalità sfociata in un fatto di sangue.
Il film piuttosto complesso perché devia dai machiavellici piani per conquistare posizioni di prestigio con scontri violenti e caduta degli elementi troppo ambiziosi (che pure ci sono) per concentrarsi su altre vicende parallele: una tenutaria di club piena di fascino e potere, la condizione delle ragazze che accettano il lavoro più vecchio del mondo, la rivalità tra i due ex-compagni, la storia d’amore del protagonista e una delle sue ragazze con problemi di droga.
Più di due ore di film ottimamente gestito da Sono che non lesina melodramma e scene patetiche esagerando senza paura e restando sempre sul filo del rasoio per quanto riguarda politically correct o meno (soprattutto per quel che riguarda la condizione delle donne).
Sotto sotto ci pare di capire che nel bisogno dei gangster di sfruttare le ragazze per far soldi e di non riuscire invece ad amarle come si dovrebbe ci stia fondamentalmente una spinta omoerotica come è quella evidente tra Tatsuhiko e Matora, ma anche quella tra lo stesso Tatsuhiko e il compagno di college ora diventato suo acerrimo nemico.
Insomma, sulla griglia di Sono non manca la carne al fuoco.
In giro per il quartiere a luci rosse continuamente inquadrate le insegna di LABI elettronics, SEVEN ELEVEN, CLUB SERA, BURGER KING, un po’ troppo per non pensare al product placement come sicuramente non è occasionale l’utilizzo della borsetta MIOU MIOU e il brindisi con DOM PERIGNON.