Un altro buon film in concorso alla 50^ Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro questo Liar's dice di Geethu Mohandas autrice esordiente che ci ricorda come in India esista ancora uno spazio per il cinema indipendente e al femminile, al di fuori di Bollywood.
Il film inizia in uno sperduto villaggio da cui è emigrato per la grande città, in cerca di lavoro, il marito della giovane Kamala, madre di una bambina di quattro anni e senza notizie dell'uomo da ormai parecchi mesi.
Kamala decide di intraprendere sola con la figlia ed una capretta il lungo viaggio verso Nuova Delhi dove dovrebbe trovarsi il marito a lavorare in un cantiere. Le difficoltà sono enormi se non fosse che la donna incontra sulla strada un fuggitivo disertore che prima per denaro, poi per umana compartecipazione la accompagna attraverso l'India.
Il film diventa così un classico road movie con coppia formata non per volontà ma per la forza degli eventi, con la tipica diffidenza e antipatia iniziale tra i protagonisti e avvicinamento alla fine del viaggio.
Correttamente girato e ben interpretato, il film ha la sua forza nel non scadere mai nel sentimentalismo e nel non voler "spiegare" tutto ad ogni costo, rendendo lo spettatore compartecipe di una vicenda umana al di là degli stereotipi che in una trama come questa sono sempre un pericolo.
Il disertore viaggia sempre accompagnato dal suo zaino POLO SPORT che è il product placement più evidente ma non certo solitario visto che, ad esempio, abbiamo anche un'inquadratura davanti ad una saracinesca dipinta VODAFONE, compagnie di autobus (SKYLINE e SURYMAN), poi NOKIA, TOYOTA e, all'arrivo nella metropoli, le big MCDONALD'S e COCA COLA.