Quattro coppie, per un totale di 7 persone, visto che la nuova fidanzata di uno degli amici, come al solito, fa sapere di essere indisposta, si trovano a cena durante una notte di eclissi di luna,
Tutti sembrano felici, o quasi. Ognuno di loro ha comunque dei piccoli problemi (incomprensione con la figlia diventata grande, con la suocera invadente, la difficoltà di avere un figlio, per non parlare dei gusti sessuali), ma la vita trascorre bene o male regolarmente.
Purtroppo qualcuno decide di giocare ad un gioco, teoricamente innocuo, quello di mettere in comune, per tutta la durata della cena, telefonate, messaggi, email, whatsup, social e quant'altro. E' l'inizio della fine. Il gioco al massacro comincia portando alla luce segreti, bugie, vizi e amanti e distruggendo la vita di tutti i partecipanti. In pratica finisce quasi peggio de "La grande abbuffata"
Paolo Genovese, regista del miglior film di Aldo, Giovanni e Giacomo (La banda dei babbi natale) e di altri film interessanti come Immaturi, riprende alcune tematiche del suo film più televisivo (e a mio avviso meno riuscito) Tutta colpa di Freud per costruire un piccolo gioiellino sulla pericolosità dell'abuso della tecnologia e sulla fragilità dei rapporti 2.0
Se non ci fosse stato Jeeg Robot sarebbe forse stato il più bel film italiano del 2015.
Product placement tecnologico, of course, con anche una (finta) telefonata di Steve Jobs. Ma oltre a cellulari e social fanno la loro comparsa anche le nuove App a partire da Uber (citato insieme a Car2Go e Enjoy Transert) che fa per la prima volta il suo ingresso nel "product placement" nazionale dopo aver spopolato in film e serie tv USA. Era Ora!