Sesto giorno al Festival dei 1000 occhi di Trieste. Giornata tutto cinema essendo finite le conferenze della Gaia Scienza. il primo film della mattina è stato Le Couple témoin di William Klein, film che ci ha finalmente appagato della lunga attesa. Klein, anticipando forse i tempi, ci mostra una coppia sotto osservazione in una casa. Un film delirante nel quale i due attori sembrano quasi fare le cavie più al regista/artista che agli studiosi del film. Analisi del consumismo e product placement, anche se in alcuni casi inguardabile (da italiano il ketchup Heinz sulla pasta non la posso proprio tollerare) ma con una piacevole sorpresa l'uomo viene classificato e logato JM7, peccato che la donna non sia stata catalogata DY8 poteva essere un quasi product placement per la JMN & DY. Dopo un piccolo intervallo con altri film unbranded, per la serie Ombre Bianchi, i film di Giorgio Bianchi è stato proiettato Il moralista, classico con Alberto Sordi sul comune senso del pudore, dove le marche compaiono nel perfetto stile commedia italiana anni '60. Primo fra tutti Martini. Dopo cena due film di Brunello Rondi e uno di Vincente Minnelli. Per la serie Rondi il grande Prigione di donne e, il per noi più interessante, Valeria dentro e fuori, con Barbara Bouchet e Pier Paolo Capponi. Marito fa impazzire moglie che, dopo essere diventata ninfomane, viene rinchiusa in manicomio dove impazzisce del tutto. Delirante e psichedelico, contiene più scene interessanti del previsto. Un vero delirio anche se la trama è un po’ pallosa. D’altronde Rondi è così. Muratti le fuma il marito della Bouchet che legge l'Europeo. I soliti alcolici (J&B, Fernet Branca, Grand Marnier) e pellicce Fendi. Come giornata niente male.