Teoricamente nella sezione Visti da vicino del Bergamo Film Meeting di quest'anno, in realtà fuori concorso per conflitto di interesse, essendo stato prodotto dalla Lab80, è stato proiettato Pierino il nuovo film di Luca Ferri, regista bergamasco molto legato al BFM.
Pierino Aceti è fra i clienti più assidui sia del Festival (lo trovate nei pomeriggi e la sera in prima fila al primo posto a sinistra scendendo la scala centrale) che delle varie attività svolte durante l'anno all'Auditorium, in pratica una sorta di mascotte.
Luca Ferri ha così deciso di affrontare un viaggio di un anno intervistando Aceti tutti i giovedì per un anno intero. 52 spezzoni di un minuto (la media esatta è 1,34 minuti) nei quali si segue il protagonista nelle mansioni domestiche mentre discorre di fatti inerenti alla sua vita (le visite al cimitero a trovare i 29 parenti, le piante del vicino, la spesa) e alla sua passione cinematografica.
Ferri lo fa mettedoci alcune invenzioni cinematografiche che caratterizzano il suo cinema di prossimità (per chi fosse interessato a questo genere si consiglia l'ottimo saggio di Ilari Pezzone "Il cinema di prossimità - privato, amatoriale, sperimentale e d'artista" Edizioni Falsopiano, 2018) come le inquadrature, la lettura dell'oroscopo di Ferri all'inizio di ogni mese o l'uso del VHS. Non siamo al capolavoro come con Marzio e Curzio ma siamo comunque di fronte ad un lavoro interessante.
Ci sono alcuni prodotti utilizzati da Aceti per prepararsi il pranzo (fra cui degli hamburger surgelati) ma il migliore anti product placement è quello dedicato a Film TV che (secondo lui, professionista attento) sbaglia costantemente a mettere le date di nascita degli attori e registi sul bordo della pagina dei film programmati la domenica. Un capolavoro per un (ottimo) giornale, legato al festival, che dovrebbe essere precisissimo su cinema e tv. Secondo Pierino non è così.
Per la cronaca il direttore era presente in sala chissà come l'avra presa.