Quanti film horror sono presenti al Torino Film Festival 2015! Eccone un altro, questo The devil's candy che è il migliore del trittico presentato durante la notte horror (grande successo dell'iniziativa durata da mezzanotte alle sei del mattino con brioche e caffé offerti dal festival ai partecipanti che sono arrivati in fondo...).
Il regista è quel Sean Byrne che più di un lustro or sono aveva esordito con il divertente The loved ones sulla violenta rivalità tra due collegiali, rimasto fino ad oggi il suo unico film. Il titolo della sua nuova opera già spiega l'argomento trattato, dove per diavolo s'intende la voce che penetra nella testa di Ray (l'amato caratterista ciccione con gli occhi perennemente semichiusi, Pruitt Taylor Vince) e lo martella costringendolo a procurargli i "dolcetti" per metterla a tacere. I dolcetti per sfamare il diavolo sono i bambini che il nostro deve uccidere, fare a pezzi e seppellire dopo averli rinchiusi, dentro a trolley da viaggio...
La voce di Satana pare fuoriuscire da un crocifisso nella parete dell'abitazione di Ray e dei suoi genitori... Alla morte di questi ultimi la dimora viene acquistata da una famiglia anticonformista, formata da un pittore visionario (dal corpo quasi completamente tatuato), dalla di lui sposa e dalla figlioletta dodicenne metallara dura. Saranno tempi difficili quelli che attenderanno la famigliola presa, va da sè, di mira dal buon Ray di ritorno a casa (e ci vuol ben altro per fermarlo che non sbattergli la porta in faccia...).
Byrne mette in mostra una regia moderna e colorata che guarda a Rob Zombie senza però aver il coraggio di spingersi fino in fondo, là dove ci ha abituato ad andare invece quest'ultimo. Il film accompagnato da una colonna sonora heavy metal (Metallica, Sunn O))), Slayer...) ha tratti di assoluto interesse per come cerca uno stile visivo suo e punti di vista alternativi, ma, come al solito capita nella maggior parte dei film horror americani, non riesce a liberarsi dei luoghi comuni del genere e soprattutto ad evitare la soluzione finale rappacificante con la famigliola riunita (finalmente nuovamente riallineata alla faccia dell'anticonformismo...).
Product placement, a parte l'onnipresente I-PHONE, è più che altro musicale e tocca il suo apice con il regalo da parte di Ray alla figlia del pittore dell'agognata chitarra GIBSON FLYING V con annessi altoparlanti MARSHALL (definiti il massimo nel campo). La FLYING V sarà poi fondamentale nella lotta finale contro lo stesso Ray.