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CINEMA
24 Settembre 2017 - 23:32

I 1000 OCCHI 2017

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I corti di Roger Fritz (Germania 1962-1964)
I 1000 OCCHI 2017

La sedicesima edizione del festival 1000 occhi di Trieste si è tenuta dal 15 al 21 di settembre, forte del riconoscimento internazionale (una prestigiosa rivista di settore lo ha inserito tra nella classifica dei festival più curiosi del pianeta) e sempre nelle capaci mani di Germani con il suo collaboratore di lunga data Olaf Moller. Imperterrito  il direttore continua nel suo azzardato e felice connubio di film eterogenei alla ricerca di un filo comune. Anche al 1000 occhi edizione 2017 coabitano film italiani popolari e d’autore, omaggi a dive del cinema giallo e erotico italiano (Dagmar Lassander) e riscoperte di autori semisconosciuti di varie nazionalità, cinema sperimentale serbocroato, personali di registi di genere e il premio Anno Uno consegnato quest’anno all’autore greco Dimos Theos.

Nelle prime giornate il “palinsesto” prevede come punto principale d’interesse la personale dell’immeritatamente  sconosciuto (in Italia ma non consideratissimo neppure nella propria patria) regista tedesco Roger Fritz che tra vezzi autoriali e durezza di argomentazione resta comunque regista di genere che si trova costantemente in bilico tra exploitation e erotismo ma senza compromessi commerciali (cosa che lo ha costretto ad avere grosse difficoltà a trovare finanziamenti per le sue opere costringendolo poi a diventare regista televisivo per portare a casa la micca).

I suoi primi corti sono il bellissimo Verstummte Stimmen che consiste praticamente in una carrellata lungo il muro di Berlino (costruito da poco) con sottofondo dei possibili dialoghi provenienti dalle case e dalle strade non più abitate a causa della sua costruzione facendo riaffiorare così brandelli delle esistenze spazzate via da quei luoghi e costrette a “spostarsi” e a dividersi, e lo sperimentale e spiritoso Zimmer im Grunen che segue il trasloco di un giovane in un’abitazione ai bordi della foresta con il nostro che pregusta una pace naturistica contraddetta dal fatto che a pochi metri dalla casa stessa oltre alla vegetazione vi corre anche una trafficata strada.

In entrambi i corti vi sono giornali citati (Taglische Rundschau, Tribune, Stern) e la Schulteiss Bier, possibili product placement.

STEFANO BARBACINI

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