Eric Valette (presente di persona e giurato al Neuchatel International Fantastic Film Festival 2017) è regista dalla carriera altalenante ma sempre ancorata al cinema di genere. Un Besson con meno soldi, diciamo di serie B. Spesso i suoi film deragliano verso il banale ed il risibile ma la sua voglia di portare sullo schermo le sue passioni (horror, noir, thriller) è decisamente genuina e quando riesce a non deragliare verso l'abisso del kitsch sforna anche prodotti buoni e appetibili per un pubblico che ne condivide le radici culturali.
Con Le serpent aux mille coupures, partendo da un romanzo di Hervè Albertazzi, riesce a modernizzare il western trasponendone i topoi nel meridione francese ai giorni nostri. Il protagonista è il tipico antierore arrivato da "nessuna parte" con passato fosco ma intenzioni a suo modo giuste. Durante la sua fuga da una prigione si ritrova a dover uccidere (per salvarsi la vita) i componenti di una banda di malviventi. Troverà rifugio in casa di una famiglia "mista" (lei è bianca, lui nero) con bamina annessa, terrorizzandola ma con intenzioni migliori di quanto creduto dai poveri innocenti. Sulle sue tracce però oltre alla polizia si gettano anche due bande che hanno a che fare con gli uccisi e, in particolare, un terribile killer psicopatico ingaggiato in oriente.
Un antieroe che arriva dal nulla e se ne va verso il nulla dopo aver aggiustato le cose, una cittadina in cui tutti gli abitanti sono razzisti e vigliacchi, un nemico terribile che incarna il male assoluto, due bande rivali in mezzo a cui il nostro deve destreggiarsi per salvare la vita ai soli che lo meritano, la famiglia che gli ha dato ospitalità (seppur forzata). Un western bello e buono ben diretto con il tentativo (parzialmente riuscito) di modernizzarne anche il contesto sociale (il protagonista è un arabo probabilmente costretto a delinquere in passato, la coppia mista è osteggiata dai vicini razzisti, come non vedere il problema dell'immigrazione e della difficile convivenza con il diverso nell'Europa odierna?). Tutto sommato un buon prodotto anche per chi solo vuole vedersi un film d'azione e non ne coglie il lato cinefilo e "politico".
Product placement soprattutto per quel che riguarda i mezzi di locomozione, RANGE ROVER, AUDI, DAF ma anche olio ANTAR. Ma c'è spazio anche per gli orologi MAITA SWISS.