Lo sciacallo mette insieme un testo di Simenon e la regia di Melville, ovvero due giganti della letteratura e del cinema francesi che hanno sempre manifestato una certa tendenza verso la cultura americana.
Nel film presentato al BERGAMO FILM MEETING 2017 riscopriamo l'arte del regista francese che gira questa sorta di road movie noir come fosse un western guardando al cinema dei grandi classici americani come Mann e Ford. Storia di un'amicizia particolare tra un vecchio affarista (Charles Vanel) in fuga dalla polizia verso il Sudamerica assieme ad un autista assoldato alla bisogna (Jean Paul Belmondo) allo scopo di recuperare una valigia di dollari che diventerà il McGuffin per raccontare del nascere del loro rapporto fatto di machismo, rude amicizia, odio e omoeroticismo. L'appropriarsi del denaro diventa solamente il manifestarsi di un orgoglio prettamente maschile di possedere e vincere anche se entrambi sanno che la fuga è senza alcuno scopo e che il loro viaggio è solo quello di un ragazzo/figlio che accompagna un vecchio/padre verso la morte.
Richiamo a grandi spazi americani (girati in Provenza...), umide bettole latine, una catapecchia nella foresta, sudore e violenza. Melville gira maschio e con il mestiere del grande regista noir. E non delude.
Per finire da notare anche la presenza di una giovane e splendida Stefania Sandrelli.
WOOLWORTH, CADILLAC, COCA COLA, HOLIDAY INN, MOBIL (ma anche SHELL e GULF), TWA grandi marchi americani nel product placement abbondante del film. Poi vario local placement (Imperial shoes, Hamshire house, Hotel des Jumeaux, Howard) e vari giornari francesi Paris Soir, Le Figaro, Le Monde, France dimanche nel prologo parigino.