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CINEMA
23 Novembre 2023 - 23:56

DIARIO VISIVO

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Tra Horror e action un revival del medioevo grottesco
DIARIO VISIVO

Presentato a Gerardmer 2023 Watcher di Chloe Okuno fa parte di quel genere nel genere del thriller-horror femminista. Si narra qui di un’americana di nome Julia (Maika Monroe) che approda con il marito nella terra natale della madre di lui. Il marito, che conosce la lingua, in Romania ha infatti trovato lavoro redditizio e impegnativo. La donna costretta a restarsene sola tutto il giorno e suggestionata dalle notizie delle efferate gesta di un serial killer chiamato “il ragno”, si convince di essere osservata e seguita da un vicino di casa piuttosto ambiguo. Nessuno le crede, nemmeno il marito e tutto il film gioca sul confronto tra i due, lei e il vicino. Ad un certo punto non si capisce più se è lui a seguire lei o viceversa. Giochi di sguardi, inquietanti apparizioni, un’atmosfera ben tenuta fino alla fine; mi dispiace un po’ che ci sia un chiarimento finale altrimenti avrei pensato (in realtà l’ho fatto comunque…) a Paul Auster e alla sua trilogia di New York. L’esordiente regista Okuno riprende in modo geometrico con rimandi hitchcockiani e ha una buona capacità di mostrare l’inquietudine fisica e psicologica (ci ricorda la freddezza ruvida di Jessica Hausner) (voto 6,5). Google, Kanal D e International Informant sono i network tramite i quali la nostra apprende delle gesta del serial killer, il Mac della Apple, Marlboro e Pepsi i veri product placement.

Su Prime video si può trovare un altro The Killer che non è quello di David Fincher ma, precedente di un anno, è un action tra i più visti del 2022 in Corea. La trama è ancora più basilare di quella del film di Fincher, anche qui di un sicario di professione si tratta che però non è in cerca di vendetta ma di salvare la vita ad un’adolescente che gli è stata affidata e che qualche potente vorrebbe trascinare sulla via della prostituzione. A parte qualche flashback “intimo” in cui il nostro (come il protagonista di Fincher anche questo fa sentire la sua voce interiore) si cruccia dell’omicidio di una sua committente-vittima e la parte “gialla” in cui si cerca chi c’è dietro al giro di prostituzione il resto è “un uomo contro tutti” a suon di pugni, calci, bastonate e proiettili. Dalla sua il film ha che non annoia perché il regista sa il fatto suo nella costruzione delle scene d’azione. (Voto 6-). Molto product placement tra cui spiccano Burger King, Nike (enorme scritta su una t-shirt), la Mercedes (fuoristrada del protagonista) fra le tante.

Tentativo di Francesco Lagi di riportare al cinema il medioevo ironico-grottesco de L’armata Brancaleone utilizzando come traccia il romanzo di Luigi Malerba (scrittore, sceneggiatore e regista parmense che nell’unica sua regia di fiction, Donne e soldati, già aveva anticipato anche Monicelli), Il Patacchio (2022). Presentato a Locarno il film vede l’arrivo del conte Berlocchio e della sua fresca e ingombrante sposa Bernarda nel castello di Tripalle, abbandonato e in rovina, di cui ha diritto di proprietà. Qui con la sua armata di soldati e frati pidocchiosi e affamati tenta di instaurare una “dittatura” sui villegggianti imponendo tasse e gabelle. Il capovillaggio Mastandrea fomenterà la rivoluzione… Moderatamente divertente e comunque ben recitato da Musella, Gassman, Tirabassi e Mastandrea è comunque operazione coraggiosa e fuori dal tempo. (Voto 6).

Ed ora partiamo per Torino il Torino Film Festival

STEFANO BARBACINI

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