Onde, la sezione più sperimentale del Torino Film Festival 2015, ancora una volta curata dall'ottimo Massimo Causo, ci presenta un piccolo film decisamente in linea con la difficoltà di essere catalogate che è caratteristica principale dei film della sezione stessa.
Cos'è questo A morning light, un horror indipendente o un'opera da Sundance?, un opera art (ne ha tutte le caratteristiche, lunghe immagini della natura e dei suoi rumori, unico soundtrack a parte alcuni suoni distorti per creare inquietudine) o una cosa tipo The Blair witch project (pur non essendo un P.O.V.)?
Un apicultore vive solitario ai bordi di un bosco e si inoltra sulla montagna a passarvi le notti in tenda, tra tuffi in parasidiaci laghi e camminate tra rocce e vegetazione. Viene poi raggiunto da una ragazza sua vecchia conoscenza con cui dorme per qualche notte.
Le giornate idilliache sono però di volta in volta turbate da comportamenti strani del proprio cane, dalla presenza di due strani boscaioli che bazzicano da quelle parti, da rumori inquietanti che di volta in volta si rivelano falsi allarmi fino all'urlo finale...
Il protagonista si diletta nella visione di misteri ufologici, che sia questa la spiegazione? O la soluzione sta solamente in un horror vacui di un uomo che immerso nell'insondabile e misteriosa natura si scopre minuscolo ed inadeguato?
Non un film per chi cerca divertimento (un appassionato di horror se ne tenga lontano...) ma per chi nel cinema cerca qualcos'altro, una poetica, un'anima, un mistero ma non una soluzione, anche se tutto questo porta ad un azzeramento della narrazione.
I-PHONE come mezzo di comunicazione anche in mezzo ai monti e un HONDA cavalcata da uno dei boscaioli solo le uniche, piccole, concessioni ad un product placement scarno per forza di cose...