Dormire, condizione che permette di sognare, di entrare in contatto con un mondo altro, quello delle divinità protettrici, dei fantasmi.
Evadere, fuggire da una vita di violenza e mancanza di libertà. Nella Thailandia dei militari la voce poetica dell'ormai pluripremiato Weerasethakul arriva al Torino Film Festival 2015 e si espande per il mondo tramite i suoi film.
Sopra il "cemetery" del titolo è stato costruito un ospedale dove alcuni soldati dell'esercito thailandese giaciono in un coma tranquillo, accuditi dall'anziana protagonista, una donna zoppa che si lamenta di non riuscire a dormire e a trovar pace. Il sonno dei soldati è tranquillo e anche quando si svegliano ricadono dopo poco addormentati. Tramite una sensitiva sappiamo che i loro contatti con l'oltreterreno sono rappacificanti con la loro memoria, insomma forse il loro sonno li tiene lontani dalle paure, dagli obblighi. Forse è un sonno benedetto.
Il regista immerge la macchina nella vegetazione rigogliosa, ai bordi del mare dove la natura tutta rimane spettatrice delle piccolezze umane, di quegli inutili e frenetici movimenti verso il nulla.
Il dolore da esorcizzare nella poetica alta di Weerasenthakul non è solo un dialogo con sacerdotesse morte e reincarnate per venire a gustarsi i frutti della natura assieme alla nostra protagonista, ma è anche una ricerca di evasione nella cultura popolare che il regista non dimentica mai nel suo discorso autoriale. Ed è così che il fumetto (tutti vorrebbero essere come Superman con i suoi poteri) e il cinema horror di serie b (di cui la Thailandia ha grande tradizione) creano momenti di distrazione dall'immobilismo voluto da un autoritarismo militare.
Weerasenthakul, un autore ormai tra i maggiori.
Product placement che vede accidentali apparizioni di FLY EMIRATES e SUPREME su magliette indossate da giovani, ma è soprattutto una "contro-pubblicità" a cogliere la nostra attenzione. Durante un discorso tra due donne la PEPSI viene accusata di causare colesterolo alto!