Blood pressure al Torino Film Festival 2013 si rivela film interessante per come affronta il problema della frustrazione di una vita tutt'altro che appagante verso una liberazione mentale dovuta all'incontro con un altra disperazione con un'architettura narrativa da film di genere.

La protagonista è una commessa di farmacia con un sacco di problemi a sopportare il datore di lavoro e con un matrimonio che sta andando a pezzi. Non l'aiutano i due figli, un maschio ed una femmina, anch'essi con qualche difficoltà a trovare la loro strada.

La svolta nella routinaria esistenza della donna arriva quando misteriose missive la intrigano e la coinvolgono in un gioco strano che la portarà a liberare se stessa fino ad arrivare a svelare chi è che gliele invia.

Il film riesce ad interessare lo spettatore fino alla fine e questo è un pregio non da poco affrontando un tema non nuovo ma sempre attuale.

Molto product placement "farmaceutico" con citazioni per TONALIN, BOTOX e quant'altro.

Nella farmacia spicca anche un logo COCA COLA mentre fanno buona figura l'auto MAXIMA della NISSAN e il suo navigatore MAGELLAN.