Giornata alla Mostra internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro dalle contrastanti proposte qualitative tra La via del petrolio, documentario televisivo di Bernardo Bertolucci che si rivela felice riscoperta, e alcuni bei documentari russi in opposizione a due film in concorso decisamente deludenti.
Il tailandese The Rak/Eternity è l’opera prima di Sivaroj Kongsakul aiuto e allievo di Weerasethakul autore di opere viste anche in Italia come e film di notevole bellezza sia dal punto di vista estetico che da quello contenutistico. Il lavoro di Kongsakul invece ci sembra una copia sbiadita del suo maestro. Tentativo di opera personale con l’utilizzo di lunghi piani sequenza e tempi lentissimi (ci mette un’oretta per presentarci una storia d’amore tra due ragazzi senza approdare ad una vera emozione) che si dimostrano meramente descrittivi del paesaggio fluviale e dei protagonisti senza che mai si arrivi ad una scelta drammaturgica o ad un’invenzione visiva degna di questo nome. Le immagini scorrono in maniera tediosa senza ammaliare o dare densità ad un materiale ben fragile. Nessun product placement presente.
Il film serale, Medianeras, invece è una commediola dell’esordiente regista argentino Gustavo Taretto che presenta due personaggi potenzialmente interessanti, una vetrinista del negozio FFIOCCA ed un web designer, che vivono le loro vite solitarie e tristi, per la mancanza di affetti, persi negli enormi condomini di Buenos Aires, infatti entrambi vivono in piccoli appartamenti che in gergo chiamano “scatole da scarpe”. Purtroppo le capacità di costruzione della commedia sentimentale (naturalmente i due sono destinati ad incrociare le loro vite e ad amarsi) non sono elevati in Taretto che guarda al Woody Allen di Manhattan (esplicitamente citato con spezzoni di film) senza averne la geniale capacità di scrittura ed annullando alcune felici trovate (la descrizione dei due protagonisti inseriti nell’urbanistica irregolare della capitale argentina, l’utilizzo del computer e dei nuovi mezzi di comunicazione come rinnovamento del linguaggio filmico, qualche simpatica trovata come quando salta la luce spegnendo i computer interrompendo un momento fondamentale di una chat) con risibili escamotage fritti e rifritti (il barboncino che sottolinea alcune situazioni con buffe espressioni “canine”, un cuore disegnato sulla pellicola, il caso che fa sfiorare i protagonisti fino alla fine e via banalizzando). Il tipico “filmetto” da accontentare giusto qualche spettatore in fase depressiva che può ritrovarvi un messaggio di speranza a buon mercato e un sorriso.
Abbondante invece il piazzamento di prodotti. Intanto i quattro più hot del momento tutti presenti: COCA COLA, MC DONALD’S, APPLE e ADIDAS imperversano. Inoltre parecchi sono gli utilizzi di portali internet. GOOGLE in primis, poi la chat di WINDOWS LIVE per finire con un filmato su YOUTUBE prima dei titoli di coda con i due protagonisti che hanno messo in rete un video amatoriale intanto che cantano. Partecipano alla partita anche ASAHI Beer, LEICA, TRUE STAR, KNOLL per citare solo le più evidenti.