Si presenta in impeccabile completo bianco, giacca e cravatta, i due componenti del gruppo punk-rock dandy Escape-ism, il clone di Lou Reed Ian Svenonius e l’elegante bellezza Alexandra Cabral. Sono al LUFF LLosanna Underground Film Festival 2021 per presentare il loro film The lost record “un film realmente underground”.
In effetti quello che ci viene proposto è qualcosa di non usuale nel cinema tradizionale, più che altro bisogna andare a ripescare le robe di Andy Wahrol. Parlato continuamente, monologhi, dialoghi con dischi, finti talk show, purchè si continui a vomitare parole…
Per dire cosa? Praticamente l’omologazione mondiale ha portato ad ascoltare un solo disco in tutto il pianeta, The song number one (tra l’altro la canzoncina con il suo piacevole refrain ci ossessione per tutto il film…) ma la protagonista, Pauline Jorry, scova un altro disco, un disco dimenticato con cui comincia a dialogare e che cercherà di portare all’attenzione generale per una rivolta all’omologazione diffusa… ma sconfiggere lo status quo non è così semplice quando la ribellione rischia di essere omologata essa stessa…
Ma c’è anche un film dietro alla concezione di tutto ciò? Qualche immagine di repertorio, un paio di montaggi felici, qualche bella scena sado-pop (ragazze nude dentro ad un cellophane…) e poco altro… inquadrature di giovani alternativi (ma poi non tanto) che chiacchierano all’infinito… Quando Wahrol faceva queste cose dava anche un interessante ritratto di una generazione e, nonostante la noia anche allora affiorava, erano robe che rappresentavano qualcosa di nuovo. Ora col bene che vogliamo a Svnonius e Cabral (decisamente più a quest’ultima 😊) ha senso proporre qualcosa di simile oggi?