Marco Damiani è un simpatico quarantenne che sembra avere avuto tutto dalla vita: un buon lavoro come promotore finanziario, una bella moglie Giulia (Giulia Michelini), un figlio e anche un bell’aspetto, visto che è Raoul Bova .

 

Una sera va a cena,  con il suo migliore amico Claudio (Ricky Memphis) e la sua nuova fiamma, al ristorante GiaNdo (nei titoli di coda viene ringraziato Gusto, anche se nella scena sul finale in cui viene coinvolto è riconoscibile solo da chi ci è già passato dalle parti di Piazza Augusto Imperatore) ma questa viene subito rovinata dalla madre alcolizzata di Claudio che era a cena nello stesso locale. Come se non bastasse la stessa sera Giulia comunica a Marco che ama un altro e lo spedisce a dormire in un residence.

 

Il giorno seguente Marco, mentre passeggia con Claudio, gli confida di voler tornare indietro nel tempo al giorno in cui ha conosciuto Giulia in modo da cambiare la sua vita evitando di mettersi con lei. Basta un Alfa (anche se ci vuole un occhio clinico per riconoscerla) che piomba su di loro ed ecco fatto: i due si risvegliano nel cortile della loro scuola esattamente la mattina prima della festa in cui Giulia e Marco si devono conoscere.

Ma si può realmente cambiare il destino?

 

Torno indietro e cambio vita fa parte della sezione film sentimentali all'acqua di rose della premiata ditta Vanzina di cui fa parte, ad esempio, Ti presento un amico, sempre con Bova. Un film senza troppe pretese, destinato di solito al pubblico femminile dove l'idea di fondo da adito ad una serie di gag sul divario temporale abbastanza sempliciotte (dammi 20 euro) e su quelle della presunta pazzia del figlio visto che solo i due protagonisti si vedono e si comportano da quarantenni, mentre gli altri continuano a vederli quindicenni e ad agire in tal senso.

 

Quasi tutto si può ritrovare nelle centinaia di pellicole o romanzi scritti sull'argomento viaggio nel tempo e, anche quanto Max Tortora, padre di Bova, dice di aver visto in TV Beppe Grillo e Bova replica che da li a 20 anni Grillo sarebbe diventato il leader del più grande partito italiano, ricorda "da vicino" Martin McFly quando doc gli chiede chi sarebbe stato il presidente degli Stati Uniti nel 1986. Solo che li a "Ronald Reagan" la risposta era stata "Chi? L'attore? e la first lady chi è Marilyn Monroe?", qui ci si limita a ripetere per l'ennesima volta "si fa le canne"

 

Non vi diremo come va a finire ma solo una considerazione mezzo spoiler fra parentesi (era proprio attaccato Marco al figlio quindicenne, grandissima la scena della disperazione quando "pensa" di averlo perso), visto che il nostro core business è quello di commentare il product placement.

Fra i 56 brand avvistati 2 sono le cose che non tornano. La prima è simile a quella a suo tempo avevamo individuato per la lunga analisi su Scusa ma ti voglio sposare, anche se bisogna riconoscere che nonostante la presenza di Bova in entrambi i film, qui il target è leggermente diverso e quindi l'analisi fatta allora va un po' sminuita, il secondo è un placement assolutamente anacronistico e nonostante la Cattleya sia da sempre attenta a questi particolari ricoprendo le strade di cartelli dell'epoca come Bialetti ne Le due partite o l'immenso lavoro fatto con Brooklyn in Romanzo Criminale, questa volta l'errore è scappato.

 

Niente da dire  su Roma ma ad Amsterdam Bova e Tortora si fermano a guardare una stupenda prostituta in vetrina. Li ci sono le bacheche dell'oggettistica LELO TOYS, attrezzature e oggettistica particolarmente curata nelle forme e nei colori. Peccato che dovremmo essere nel 1990 mentre la LELOi AB fu fondata a Stoccolma da Eric Kalén, Carl Magnuson e Filip Sedic solo alla fine del 2002, mentre i primi prodotti furono commercilizzati solo nel 2003 cioè 13 anni dopo la famosa gita. Chicca anacronistica.