La poliziotta che voleva far carriera (Edwige Fenech) vuole a tutti i costi passare alla buon costume. Per farlo la notte si traveste da mignotta e bazzica i viali alla ricerca di informazioni per sgominare papponi e trafficanti di schiave. Va da solo che oltre ad essere aiutata dal suo fedele aiutante (Alvaro Vitali) carico di battute fenomenali ("Mi avevi detto che andavamo a mignotte, non pensavo che venivamo a lavorare), il primo cliente che la carica altri non è che il nuovo commissario (Lino Banfi) venuto a sostituire il vecchio (Gianfranco Barra) e che, oltre ad andare a mignotte è anche un maialone in ufficio visto che cerca sempre di toccare il culo alla poliziotta. ("Ma in questo ufficio bisogna fare le pulizia. Non si scopa mai")
Le indagini della povera Gianna non sono però inutili e presto lei scopre una tratta di schiave legata ad un night club gestito da Joe Maccarrone (Franco Diogene) e dal suo assistente Cocozza (Giacomo Rizzo). Riesce così a farsi assumere come cantante ma, mentre lei sta risolvendo il caso, i suoi colleghi riescono a far casino arrivando nel locale vestiti da donne ed attirando le attenzioni sessuali di alcuni mafiosi fra cui Jimmy il fenomeno.
Deficiente, volgare, con Vitali e Banfi che fanno sia i travestiti che gli abusi in ufficio, la doccia della Fenech (questo è anche l'inizio di uno speciale su di lei), spiata dal buco della serratura e "cor", come disse in una famosa intervista Lucio Fulci, "er pelo de fora" (anche se un po' coperto da schiuma per una volta non Vidal), lo strip integrale e senza schiuma di Silvia Patras e il product placement selvaggio di Fernet Branca, J&B e Pejo.
Che bello!